a dire la verità pensavo si fosse dato alla sana vita da pensionato, portando il granturco ai piccioni insieme al suo amico josIph.
ma ieri mattina, svegliandomi con calma per andare al lavoro ho deciso di fare colazione al bar.
l’aria freschissima della mattinata spazzata dal vento, il cielo azzurro tinto del giallo dell’alba, la macchina parcheggiata vicino, un cappuccino caldo e una valdostana (lo so, fuori da lucca pensate sia una cotoletta fritta, non lo è, la valdostana è una cosa che a firenze chiamano “rustico”, dalle altre parti non lo so, sono due strati di sfoglia con dentro pomodoro, mozzarella e prosciutto cotto, rappresenta la mia colazione al bar da quando ho l’età della ragione. ma sto forse divagando? la vogliamo chiudere questa parentesi?).
mentre aspetto il cappuccino noto su un tavolino il corriere della sera.
lo apro e vedo subito lui, camillo ruini, qui raffigurato in una delle sue pose più amichevoli.
in una graziosa intervista, nel quale il giornalista pone domande veramente scomodissime, tipo “non ha provato neanche un po’ di remore a intervenire in modo diretto in un referendum della repubblica italiana?”
oppure “non le pare che negare nel 2014 i diritti delle persone omosessuali sia oltre che spregevole perfino fuori dalla storia?”
no, ci siete cascati, niente di tutto questo, ovviamente.
ma il prode camillo non ci delude lo stesso, tirando fuori la grinta a noi nota e le sue immortali parole piene di carità, amore e tolleranza.
ad esempio quando spiega che per lui, quel manfruito del papa novo, tutto pace e amore, può fare e dire quel che gli pare, ma i diritti CIVILI delle persone omosessuali non possono assolutamente essere concessi.
ho messo maiuscolo la parola CIVILI perché per il caro camillo, abituato a pretendere dallo stato italiano quello che PER LUI è giusto, non si pone neanche il problema della differenza fra religione e polis, fra credo religioso e stato, con buona pace di cavour e tutti quei comunisti dei suoi amici.
il caro camillo, l’uomo dietro la legge sulla fecondazione assistita più vergognosa d’europa, dietro al family day, dietro alle peggiori ingerenze della chiesa cattolica SpA nelle vicende italiane di sempre, ci ricorda che esistono valori che lui ama ancora definire “non negoziabili”: i suoi.
e anche adesso che il nuovo papa, per lo meno per marketing, pare abbandonare le visioni più apertamente medievaliste della chiesa, il buon camillo non cede e insiste sulle sue convinzioni.
va bene così, un camillo ruini ogni tanto serve a rassicurarmi sul fatto di aver fatto la scelta giusta a non voler avere nulla a che fare con una religione che a tutto pensa fuori che al bene comune.
(per chi, ieri mattina, non fosse stato con me al bar a fare colazione, la trovate anche sul sito del corriere, cliccare per leggere)
No via…quel trojajo salato col cappuccyno no.
Va bene le recrudescenze teteske…ma questo propIo no.
Prego HDC di intervenire quanto prima…
Bentornato! Mi mancavi ;)
“La Chiesa non può che essere reazionaria:non può che essere dalla parte del Potere;non può che accettare le regole autoritarie e formali della convivenza.”
da: “Scritti corsari” 1975 Pier Paolo Pasolini
A mio parere Ruini è tenuto in vita dai giornali che quando lo intervistano guadagnano quel migliaio di copie in più… Lo stesso che accade con le interviste ad altri dead men walking tipo D’Alema, Borghezio, etc.
La mia speranza è che i nuovi strateghi del marketing vaticano riservino per lui quello che in passato (e per motivi opposti) fu riservato al cardinale Martini, un bel lungo soggiorno di studio in terrasanta da dove (forse) finalmente, smetterà di rompere i coglioni.
—Alex
un paletto di frassino sarebbe anche meglio
Per un tipo del genere vedo meglio la pallottola d’argento
A quello bisogna fare studiare da capo tutto il Vangelo, altroché. :-(
io preparo le magliette ” più leoni per Diocleziano”
:-) mi ricordi il nonno di mio marito, che aveva trovato il modo di risolvere la carenza delle vocazioni: dividere ogni prete in due. Con la sua mannaia da norcino. :-)
A Napoli si chiama francesina