Vene e nervi

Per lunghi anni la casa di nonna è rimasta uno scheletro che non riuscivo neanche a guardare senza soffrire.

Adesso, e lo voglio dire sottovoce, stiamo ridando vita a quello che sembrava un guscio vuoto.

L’idraulico sta mettendo i tubi per l’acqua, l’elettricista i fili per la luce.

Un passo alla volta prende forma qualcosa di vivo, di buono, di bello.

Dove vuoi il lavello? Dove vanno i lampadari? E gli interruttori? E il lavabo?

Tante domande che parlano di futuro.

E mi trovo a girare per casa vedendo mobili immaginari dove non ci sono, accendendo luci finte, cucinando su isole immaginarie, guardando TV che sono ancora un muro.

E c’è una cosa che so per certo.

Mi piace guardare la casa con gli occhi degli amici.

Mi piace pensare dove mangeremo tutti insieme? Chi potrà dormire nello studio? Chi si siederà davanti al caminetto a chiacchierare?

La guardo e la sogno piena di gente, accogliente e comoda.

La guardo e la sogno viva.