Archivi del mese: gennaio 2020

È sicura di aver fatto la scelta giusta, prof?

ogni tanto i ragazzi me lo chiedono. Quando racconto loro dei posti dove sono stata, delle lingue che ho imparato, dei colleghi conosciuti in Giappone, in Cina, in Turchia, in Germania, negli Stati Uniti o nei mille altri posti visti … Continua a leggere

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K

K ha preso 10- alla verifica. Ora mi direte che è da stronzissime, dare 10-. Non è così: la valutazione delle mie verifiche è matematica, 10- è diverso da 10 e pure da 9. Ma non è questo l’importante. L’importante … Continua a leggere

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segnali

Ho visto, in una conca, dei piccoli boccioli di arancio. Ho visto il sole scurire e andarsene, dietro gli alberi delle mura sopra porta Elisa, ed erano quasi le sei. Ho sentito l’aria suonare diversamente, quando ho aperto la finestra. … Continua a leggere

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Grazie

Grazie sardine. Per averci fatto restare umani. Per aver mostrato che era possibile. Per averci preso la mano e alzato da terra. Grazie Elly Schlein. Al tuo sorriso, alle tue lunghe braccia, le tue lunghe dita, ai tuoi pensieri lucidi … Continua a leggere

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Lunedì

Stamani è lunedì. I ragazzi mi hanno chiesto se potevo andare a scuola per la cogestione, una parola che non conoscevo e che, mi hanno spiegato, ha sostituito da tempo le assemblee di istututo alle quali ero abituata io. Parleranno … Continua a leggere

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Una brugola e un falegname

Mio zio si chiama il Berga. Perché di cognome fa Bergamaschi, residuo familiare delle nostre origini padane, di campi, di zappa, di vacche e cavalli. Mio zio faceva il falegname restauratore, ma anche se adesso è in pensione credo sia … Continua a leggere

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Il bullo

C’è una cosa che accomuna tutti i bulli: la codardia. Suona un campanello per offendere la gente perché non è capace di guardarla in faccia e ripetere quello che vuole dire. Gli fanno una domanda che lo mette in crisi … Continua a leggere

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Lego

Sciopero all’asilo. Risultato: nano a casa alle 15.00. La cattività e la figliounicitudine rendono il quattrenne un piccolo lupo della tasmania e alle 15.45 già avevo finito le energie. Lui no. Lui, la centrale atomica concentrata in cento centimetri di … Continua a leggere

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Ho visto

Ho visto il feroce proprietario di un ristorante cittadino viaggiare in macchina con un ragazzo nero come l’ebano. Forse neoassunto, forse come cuoco, forse come lavapiatti, forse come cameriere, non lo so. Ma erano insieme, e parlavano, e avevano entrambi … Continua a leggere

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“Mamma insegna véste ‘ose vì”

Ha detto a cena, in un lucchese perfetto. Domenica trascorsa nel fiorentino, a vedere dinosauri meccanotronici (ci teneva tantissimo a questa parola) a una mostra la mattina, e al museo di scienze planetarie di Prato il pomeriggio. Che poi la … Continua a leggere

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