Archivi del mese: novembre 2020

abbiamo ceduto. o, meglio, HDC, ha ceduto. io avevo voglia di fare albero e presepe da un bel po’. complice la reclusione, complice la noia, complice la voglia di vedere luci in fondo al tunnel, avevo da tempo nelle corna … Continua a leggere →

(post dedicato alla mia amica Thelma, che mi manca tanto e che SO che è colpevole!) A casa vostra, chi butta via la frutta andata a male dal cesto della frutta? A casa mia io. Sempre io. Io, maledizione. HDC … Continua a leggere →

le ho schivate in bicicletta, all’inizio di un piccolo chiasso cittadino. un paio di mutande, nere, di cotone, tipo quelle della ‘oppe, tipo quelle che potrei comprare per me, normali mutande. forse cadute da una finestra, qualche piano più sopra. … Continua a leggere →

La prima volta che la conobbi eravamo in via Santa Giustina. Una via ben preziosa per la mia vita. La federazione dei DS, trasferita da via del Toro (che pure avevo conosciuto, ma solo, quasi, sfiorato, per motivi anagrafici), che … Continua a leggere →

Ho letto un titolo di sfuggita su Repubblica.it che mi è parso interessante. Diceva che in Svizzera terranno aperti gli impianti di risalita ma non gradiscono gli italiani. I turisti italiani mi risulta che paghino come gli altri turisti. E … Continua a leggere →

Mi si è catapultato in cucina. Mamma! Ho una grande idea! Si fa che era Carnevale? Perché no… Ho pensato. In questi giorni sospesi, che pare Natale e Natale non è. Che fuori c’è il sole e lo guardiamo mantenendo … Continua a leggere →

(piccolo delirio serale) Mi sono girata ed erano lì. Le lampade di casa e la Luna. Dentro la stessa finestra. Eppure così lontane fra loro. Il lampadario alle mie spalle, la stella alla finestra, la Luna in cielo. Eppure insieme. … Continua a leggere →

Le conversazioni a tavola fra HDC e il cucciolo sono molto divertenti, con HDC che cerca di eliminare i mostri dalla testa del piccolo e il piccolo che difende strenuamente il suo diritto alla paura. Babbo, non hai capito. Non … Continua a leggere →

Arriva passettino passettino, verso le quattro di notte. Si infila, si fa strada, entra, una culata a destra, una a sinistra, come un cuneo inarrendevole. Si accomoda e si addormenta. Così deve essere. Da cucciolo mi faceva impressione la sua … Continua a leggere →

L’odore del cavolo nero sul fuoco si mescola a quello dei pinelli di pino selvatico usati per accendere la stufa. La cucina è fatta di grandi quadrati di graniglia, un camino di cotto rosso, sulla cui mensola sta, vezzo lezioso, … Continua a leggere →