Archivi del mese: gennaio 2024

Non sapevo chi fosse, Ilaria Salis, fino alle notizie dei giorni scorsi. L’ho vista, nelle foto dei giornali, entrare in un’aula di tribunale legata mani e piedi, un’immagine che non riesco a dimenticare. Come gli schiavi romani nei film, come … Continua a leggere →

Ieri sera cena a Farneta dal mammuth. Scesi di macchina, il piccolo petardo si era addormentato, l’ho preso in braccio. Gli ho sussurrato in un orecchio: Guarda su… Dietro il grande platano di Santina, nel cielo nero di Farneta, brillavano … Continua a leggere →

Me lo ha detto così, mentre si stava addormentando. Secondo te come mai nel cartone delle emozioni non c’è l’amore? Credo perché è un sentimento, e non un’emozione. Ho risposto temendo il peggio (leggasi: stare sveglio fino a mattina chiedendo … Continua a leggere →

C’è un oggetto che riempie i sogni del piccolo. È un water. Ebbene sì. Un water che è la versione elegante di quelli giapponesi che anche io ho avuto, a suo tempo, occasione di apprezzare. Ha lo sciacquone touchless: passi … Continua a leggere →

I miei alunni, quasi tutti, sono terrorizzati dal fare i conti. Si sentono stupidi, sbombano risultati a caso, a volte pare che non si curino dei risultati della calcolatrice e li ricopino senza chiedersi se hanno un senso. Ieri dovevano … Continua a leggere →

Il gelsomino d’inverno fa il gradasso, ma soltanto perché non è ancora sveglia la forsizia. Un elleboro verde, timido come una mia alunna dei primi banchi, che scrive sempre e non parla mai. Una pianta di giunchiglia che ha avuto … Continua a leggere →

Sabato scorso un mio piccolo intervento è uscito su “il Tirreno” relativamente alla relazione fra scuola e famiglia. Quello che è riuscito ad entrare in una colonna non è il brano originale, ma un suo riassunto estremo, per il quale … Continua a leggere →

Mi trovavo nella prefettura di Fukushima, era un mese prima del disastro e io giravo il mondo senza dimenticare di mettere dei semi in tasca. Lo feci, li presi a una siepe di camelia, che circondava un orto, che dava … Continua a leggere →

Lucca, le tre di notte. Un rumore mi sveglia, mi alzo per andare in bagno e tornare a letto. Il gatto impazzisce. È giorno? È giorno? È giornoooooo? Sei sveglia? Che si fa? Io grugnisco che no, che è notte, … Continua a leggere →

I bambini e i virus gastrointestinali sono una combinazione demoniaca. Non ha avuto una linea di febbre, ma ha passato la notte e la giornata di ieri a disseminare terrore fra lenzuola, materassi, pigiami, coperte e chi più ne ha … Continua a leggere →