Archivi del mese: settembre 2020

Sono la mamma di un armeno. Spesso mi piace definirmi “armena da parte di figlio”. E da quando sono ragazzina sento parlare della questione del Nagorno-Karabach. Un conflitto a bassa intensità, lo definiscono, che vuol dire che si muore, ma … Continua a leggere →

Il piccolo ieri sera ci ha spiegato che, a differenza di lui, noi non dobbiamo avere paura ad andare in bagno da soli, perché “troppo pesanti”. Nessun rumore, mostro, ombra, può portarci via. Ha ragione. Da vendere. Ho dimenticato cosa … Continua a leggere →

Ho visto in un film la scena di una festa in casa. Tante persone, che parlavano vicine, tenendo un piatto con una mano e un bicchiere nell’altra. Qualcuna accennava qualche passo di danza, seguendo la musica messa dal padrone di … Continua a leggere →

È arrivata con un rombo. La Pioggia. Quella di settembre, quella lucchese, che bagna senza scampo, che entra nelle scarpe, sale dai calzoni, scola dagli ombrelli, inzuppa zaini, borse, tutto ciò che spunta dal piccolo, solitario riparo del parapioggia rimediato … Continua a leggere →

La recente polemica nazionale, che ancora riverbera in città, relativamente al ddl Zan contro l’omofobia, mi stimola a tentare una riflessione un po’ più approfondita del tifo da stadio al quale mi pare di assistere. Il concetto di fondo, al … Continua a leggere →

Al piccolo piace l’omoragno. Piaceva molto anche a me da piccola. E l’omoragno fa ogni cosa, quando si arrabbia tantissimo, per esempio, gli esce tanta di quella ragnatela dalla testa che non ci vede più nulla. Come a noi del … Continua a leggere →

Bene. Abbiamo evitato la sciagura e lo sfregio. Abbiamo respinto l’avanzata della politica più becera mai vista. Adesso parliamo. Con tutti. Anche con chi non ha votato Giani, anche e soprattutto con chi non lo ha votato o lo ha … Continua a leggere →

Non occorreva fare i gradassi. Non occorreva mettere a rischio una regione così importante e civile. Con mille limiti, mille cose da migliorare. Ma alla cui sanità devo anzitutto la presenza e pure la salute di mio figlio. “abbiamo pensato … Continua a leggere →

In casa mi sono auroproclamata generale delle finestre. Le finestre devono seguire un rituale antico e solenne, che ho imparato da mio nonno, che non sentiva storie. Di notte le finestre devono stare spalancate. Di giorno devono stare chiuse. Senza … Continua a leggere →

I ragazzi entrano uno alla volta. Disinfettano le mani. Si siedono. Tengono la mascherina quando le distanze lo richiedono. Ascoltano, un po’ straniti, prendono appunti, fanno domande, cercano tutto quello che fa sembrare tutto normale. Una cartina geografica. La tavola … Continua a leggere →