Genova

Genova esiste in mille modi diversi, che cambiano gli uni negli altri senza avvertire.

Autostrade e sopraelevate spaventose, che pare che a sbagliare svincolo si finisca nel salotto di qualcuno.

Usciti dal groviglio si arriva ai palazzi eleganti, ai magazzini del porto, al respiro blu del mare.

Al porto il vento racconta la sua storia di vele e naviganti, l’aria è color del mare, la primavera sta su una panchina con un panino in mano.

E dal porto in un secondo si è nel labirinto, nel suk, nelle strade le cui case si sfiorano le dita dei panni stesi ad asciugare.

Via del Campo strugge il cuore.

Incrocia stradine che puzzano e spaventano, che vivono e che parlano.

In piazza don Gallo un ragazzo dorme sulla panchina sotto l’albero centrale.

Vasi di piante coltivate da gente comune la rendono un piccolo ecosistema.

Penso a Genova 2001, impossibile non pensarci.

Impossibile non ricordare.

Chissà da dove sei passato ragazzo.

Per non tornare più.

Genova pulsa, respira al vento.

Genova è strana, aperta e chiusa insieme.

Genova chiama, attira, seduce.

Genova è diversa da ogni città vista prima.

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Genova

  1. pensierini ha detto:

    Avrete senz’altro visitato l’acquario, per i piccoli (e i grandi) è affascinante. Credo che sia uno dei più grandi e forniti d’Italia

Lascia un commento