Come le folaghe

Sono tornati i turisti, anche se a dire il vero, non sono mai del tutto andati via

Ma la primavera segna l’ arrivo della piena.

I francesi con la maglia a righe, i tedeschi mezzi nudi, i danesi con montagne di gelato e così via.

Le strade vengono prese contromano da frotte scese da qualche nave da crociera e se ti capita il gregge stai sicuro che non riuscirai a uscire di città per recuperare il bimbo a scuola per tempo.

Sono solidi, compatti, con la testa giustamente altrove, e nemmeno si immagino che a Disneyland ci possano essere automobili.

Occupano tavolini di bar e ristoranti a qualunque ora e a qualunque costo.

Tutto è massificato, standardizzato, a loro consumo.

E li capisco.

Anche io sono turista in casa d’altri, a volte, meno spesso di quanto vorrei, addirittura.

E quando ci sono ci provo, a pensare se la cittadina dove vado è già persa, diventando mia, e come tale falsa, o se io sono ancora un ospite che deve adattarsi a orari, regole, cucine diverse.

Apprezzo quando non ci sono le foto dei piatti proposti, quando nel menu non c’è l’alternariva cotoletta per i bambini, quando i forni chiudono a una certa ora, e quando no, non si può mangiare fuori dagli orari ai quali mangiano i suoi abitanti.

Ecco, in un posto così, che ti dice benvenuta, questi siamo noi, ti si garba? Ma che resta se stesso, io ci torno volentieri.

In un posto che mi concede tutto quello che voglio solo per spennarmi, ci passo una volta, faccio una foto e conservo un ricordo annebbiato.

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Una risposta a Come le folaghe

  1. marcoghibellino ha detto:

    ^^ come ti capisco! Però ieri l’altro ho incontrato un rarissimo esemplare di turista ( svizzero per la cronaca ) . Pescavo accanto al Ponte Buriano ( A.D. 1277) teatro per anni di innumerevoli mie catture, perdite di lenze su tronchi in alto o sottacqua, pesci scappati , e cappotti ( = ore senza vedere un solo pesce muoversi ) e visioni di aironi garzette cormorani svassi germani volpoche tartarughe mangiatrici di galleggianti etc etc senza dimenticare le nutrie ( oh a me stanno simpatiche ! ) ; e c’era questo signore che si aggirava attorno al ponte fotografandolo da tutti gli angoli. Quando ci siamo messi a patlare ( parlava un ottimo italiano) ho scoperto che era svizzero e risiedeva in un B & B . Ci siamo messi a parlare di uccelli perchè accanto a me c’era un nido abbandonato ci cannaiola

    ha armeggiato con le app del telefonino ( app per riconoscere gli uccelli ) e mi ha spiegato che lui NON è un bird watcher ma un birdlistener! cioè lui ascolta i canti degli uccelli e gli piace idntificarli ^^

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