Un bambino

Sabato nella zona di casa di nonna Ida è stato investito un bambino che andava in bici.

Le poche notizie che arrivano dicono che non sia in pericolo di vita ma è stato portato al Meyer in elicottero e la cosa ha davvero colpito tutti.

Poteva essere una tragedia.

È una zona di campagna, nella quale ci sono viottoli che si inseriscono nella strada, asfaltata, con il limite di velocità di 30 km/h e senza spazio laterale, a volte neanche per scambiarsi con la macchina.

I bimbi hanno la sciaguratezza dei bambini e le macchine vanno sempre, sempre, sempre, molto più veloci del limite di velocità.

Sono cresciuta in un posto la cui strada per arrivarci era sterrata e tutta buche, pozzanghere e cunette.

Quando non c’erano, Santina le rifaceva, con la zappa.

Quando protestavamo perché la strada era un casino ribatteva sempre qui c’enno i bamboretti che giochin sulla corte e sulla strada, le machine hanno a andà piano.

E ha protetto la nostra infanzia.

Le macchine non sceglievano se andare piano, le macchine dovevano andare piano.

Triste pensare che sia l’unico modo, ma così è.

Fra l’altro, nel caso specifico, la macchina non credo andasse forte, il conducente era disperato, HDC si è messo a consolare lui, che era davvero distrutto.

Ma è una strada di campagna, e le strade di campagna dovrebbero essere il regno dei bambini.

Andate piano, tanto non si vince nulla, e la volta che va male si piange tutti.

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