giurin giurello

girellando per i blog amici ho visto che il leit motiv di questi giorni è il roboante giramento di scatole mastellomorfo.

e anche io in uno dei miei deliri mattutini ne avevo parlato.

mastella, tanto per usare un francesismo, è un filibustiere.

premesso che non saprei neanche dove e come visto che il mio partito non ce l’ho più e che emigrerò un’ altra volta in un altro bislacco paese, solo molto più grande di questo, e premesso che questo blogghino tutto è fuorchè un mezzo di comunicazione di massa alla adinolfi e alla grillo, vorrei condividere con voi questo mio ragionamento/progetto (simdrome da filippo bellissima incipiente). cominciamo.

vi torna che alle elezioni dopo cinque anni cinque di governo berlusconi c’è stata mezza italia che l’ha rivotato? (non entro nel merito del fatto che cavolo, se non riusciamo a essere credibili come alternativa a sta gente qualche problemino c’è)

vi torna che c’è la gente dei girotondi che adesso si chiamano grillini (non il parlamentare eh!) e che erano in piazza e erano tanti?

vi torna che alle primarie ci sono andati in tanti, forse molti di voi che stanno leggendo?

vi torna che alla manifestazione c’era un sacco di gente?

allora io propongo questo giuramento paganissimo:

io, pinco pallino, che spero ardentemente e a ragione che mastella si tolga di mezzo, mi impegno solennemente a partecipare alla vita pubblica del mio paese, sotto qualunque forma lo ritenga adatto al mio carattere, alla mia formazione, alla mia cultura, alla mia storia. mi impegno a uscire di casa, entrare in una sezione di partito, in un circolo arci, in un oratorio, in una casa di amici, in un che cavolo vi pare, e attivarmi concretamente per dare un contributo reale a un centrosinistra rinnovato, forte e autonomo finalmente dai ricatti di mastella.

che ne dite?

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6 risposte a giurin giurello

  1. Giulio in Canada ha detto:

    si’ definitivamente… e qualcuno dei nostri e’ gia’ ben avanti in questo…. anzi mi sa che siamo proprio noi ‘stranieri’ un po’ mancanti…. per motivi geo-politici e di semplice vita….. ciao

  2. lucia ha detto:

    mah, visto che qui ci sono io mi sono autoinvitata al direttivo di domani dei ds del lussemburgo. sanno che il pd non fa per me, sanno che non è roba mia, ma per quel che fa intanto io un salto ce lo faccio.
    a dresda mi sono informata, nessun partito italiano. vedrò di farmi accogliere nel partito socialista europeo!

  3. antonella ha detto:

    sarebbe bello se riuscissimo a ritrovare il significato della parola “sinistra” non per affermare ma solo per differenziare rispetto alle altre espressioni che delimitano il confine tra centro e destra. In questi casi, quando perdo l’orientamento (beh, forse esagero) mi aiutano sempre le bellissime parole di Norberto Bobbio in un suo saggio del 1994 intitolato, indovina un po? “Destra e sinistra”. Eh sí….certi argomenti non tramontano mai.
    Te le copio qui sotto:

    “Mi sono sempre considerato un uomo di sinistra e quindi ho sempre dato al
    termine “sinistra” una connotazione positiva, anche ora che é sempre più
    avversata, e al termine “destra” una connotazione negativa, pur essendo oggi
    ampiamente rivalutata. La ragione fondamentale per cui in alcune epoche della
    mia vita ho avuto qualche interesse per la politica, o, con altre parole, ho
    sentito, se non il dovere, parola troppo ambiziosa, l’esigenza di occuparmi
    di politica e qualche volta, se pure raramente, di svolgere attività
    politica, é sempre stato il disagio di fronte allo spettacolo delle enormi
    diseguaglianze, tanto sproporzionate quanto ingiustificate, tra ricchi e
    poveri, tra chi sta in alto e chi sta in basso nella scala sociale, tra chi
    possiede potere, vale a dire capacità di determinare il comportamento altrui,
    sia nella sfera economica sia in quella politica e ideologica, e chi non lo
    ha. (…)
    Il mio scopo non era di prendere posizione, ma di dar conto di un dibattito
    che é sempre vivissimo, nonostante i ricorrenti ritocchi di morte. Del resto,
    se l’uguaglianza può essere interpretata negativamente come livellamento, la
    diseguaglianza può essere interpretata positivamente come riconoscimento
    della irriducibile singolarità di ogni individuo. Non c’è ideale che non sia
    acceso da una grande passione. La ragione, o meglio il ragionamento che
    adduce argomenti pro e contro per giustificare le scelte di ciascuno di
    fronte agli altri, e prima di tutto di fronte a se stessi, viene dopo. Per
    questo i grandi ideali resistono al tempo e al mutare delle circostanze e
    sono l’uno all’altro, ad onta dei buoni uffici della ragione conciliatrice,
    irriducibili….”

  4. lucia ha detto:

    che dire, non è che ci sia nulla da aggiungere.

  5. zundapp ha detto:

    bè, l’ha scritto Bobbio, mica … che so, Celentano. E’ una di quelle cose che leggi, ci pensi un attimo e poi dici “cavolo, è proprio così!”

  6. mostrobestia ha detto:

    Dov’è che si prendono i moduli e dove si consegnano una volta riempiti?

    Mastella go home (e anche tanti altri).

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