
E così lo ha fatto.
Con i pantaloni troppo grandi, i calzini troppo lunghi, un sorriso smagliante e molto, moltissimo entusiasmo.
La prima notte fuori con gli scout.
Non la prima fuori in generale, da quando è piccolissimo ama restare nei posti dove c’è qualcuno a cui vuole bene, dai nonni, da un amico, da un parente. Dice che è per stare insieme più tempo e a me piace molto questa sua voglia di girare il mondo degli altri.
Però è stata la prima volta con ragazze e ragazzi più grandi, un posto dove si mangia insieme, si gioca insieme, si imparano cose.
Lo abbiamo recuperato sporco come un maiale, felice di averlo fatto e felice di tornare a casa.
In macchina si è addormentato dopo la prima curva, a casa voleva andare a letto alle cinque del pomeriggio, siamo riusciti a distrarlo fino alle otto, ma poi è crollato e ha dormito senza sosta.
Noi abbiamo fatto i vaghi per tutto il fine settimana, ma ci è mancato come l’aria, siamo stati a cena fuori e a teatro ma ogni cosa fatta ci siamo chiesti cosa avrebbe fatto, cosa avrebbe detto.
Ma così è la vita, i bimbi crescono, le mamme imbiancano, i babbi bofonchiano.
:)
È tornato il pesciolino d’oro, evviva evviva!
Ti leggo da quando stavi a Lussemburgo. Se mettessi in fila tutte le pagine in cui la tua vita ha somigliato alla mia, probabilmente ti arriverei vicina. Abbiamo due figlie scout, la maggiore sta ripassando prima di andare a sostenere il suo primo esame all’ università. Non ringrazierò mai abbastanza tutti i ragazzi, le ragazze, gli uomini e le donne che hanno guidato noi e le nostre figliole dove da soli non saremmo stati in grado di arrivare. Buona strada al lupetto e ai suoi genitori!
Che bella sorpresa! Sì, hai colto nel segno. Cercavamo un mondo valoriale che non fossimo noi ma che lo accompagnasse dove noi non siamo.