no, non si tratta del mio filosofo, quello che si perde nelle librerie.
è un altro, che mi conosce da quando ero piccola, anzi, prima, visto che era amico della mia mamma.
la cui figlia, valentina, oggi compie gli anni e vola di nuovo a parigi, perchè è brava e intelligente e questo paese di certo non la merita.
anche se fra lei a parigi e io a dresda mi manca da morire. ma la distanza fisica è solo un trattino su googlemap, vero vale?
vengo presto. è una promessa. a vedere il tuo splendido sorriso e i tuoi occhi brillanti portarmi a giro per parigi.
il babbo di vale è anche lui, come dicevo, un filosofo.
e va tutti i giorni (sono una famiglia di carnivori, nel vero senso della parola) dal suo macellaio di fiducia.
che è, dice il filosofo, uno di quei cattolici “al limite del bigottismo”.
il macellaio ieri ha attaccato discorso sul grande tema di questi giorni. hanno iniziato a chiacchierare e a un certo punto il macellaio ha detto: “comunque guardi, credo che in tutta sincerità, se fosse successo a me…”
lasciando intendere che avrebbe fatto la stessa scelta del signor englaro.
il filosofo lo ha fermato subito: “alt, non me lo dica, sono fatti privati, non lo voglio sapere. mi dica solo una cosa. al momento che lei fa una scelta, qualunque scelta sia, permetterebbe a qualcuno di venire a imporgliene un’altra diversa?”
“ah no, no di certo”.
“ecco. il punto è esattamente questo”.
in italia c’è un gruppo di persone che si sta battendo perchè la laicità dello stato garantisca tutti, e un gruppo di persone che si sta battendo perchè una sola visione del mondo e della legge, derivata da principi religiosi venga imposta a tutti.
questa è una questione di principio. non di punti di vista.
qua non c’è una terza via.
qua o si sta con lo stato laico o si sta col vaticano, che sta sferrando all’autonomia dello stato il più grande attacco mai visto nella storia della repubblica.
io non ho dubbi.
e non sono “cieche certezze” come mi è stato detto ieri da qualcuno del pd.
sono principi.
come questi, ad esempio.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
…
Allora sei una filosovietica…Ancora con questo testo obsoleto e pieno di inutili vincoli…
Hai messo l’accento su un punto importante. Anche nella chiesa cattolica, i vertici si stanno allontanado dalla “base”, è un dato di fatto oggettivo. Le poche persone cattoliche e praticanti che conosco sono contro le gerarchie vaticane…ma quando votano chi seguono?
Poi che uno del PD ti venga a parlare di “cieche certezze” non mi stupisce…gli chiedi per favore quali sono per lui i principi? (oltre ovviamente agli ordini del vaticano…)
ci pensavo sai?
quando gli articoli della costituzione suonano “rivoluzionari” (a rileggerli mi veniva un groppo in gola) vuol dire che c’è qualche problemino di democrazia.
il cainano stavolta l’ha sparata grossa, in qualunque paese del mondo si sarebbe dimesso uno che dice una cosa del genere.
giornalisti: Andreotti intervistato dalla Stampa e dal Corriere.
La Stampa: “«Secondo me un governante non può impicciarsi in una vicenda totalmente privata. Qui, nel dettaglio, il governo sul delicato tema del fine vita ha inizialmente imboccato la strada sbagliata. Senza valide motivazioni, ha optato per un decreto legge nonostante il parere negativo espresso preventivamente dal Presidente della Repubblica. Poi dopo che il capo dello Stato ha ufficializzato il suo giusto no, il governo ha ripiegato su un disegno di legge da portare in tempi rapidi all’esame del Senato. Berlusconi doveva regolarsi diversamente. In questo tipo di situazioni, se eventualmente un’interferenza può esserci, può arrivare soltanto dai genitori o dai familiari. Non è una questione politica e poi, piaccia o non piaccia, è difficile ignorare la drammatica oggettività della condizione di Eluana Englaro»
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200902articoli/40786girata.asp
Corriere: “«Non voglio insegnare il mestiere a nessuno. Non voglio esprimere un giudizio. Ma se Berlusconi ha ritenuto di dover presentare un decreto legge non va criticato: è nella responsabilità del governo. Non bisogna dimenticare che chi governa spesso ha elementi che altri non hanno. E poi quello per Eluana Englaro era un decreto legge che non faceva male a nessuno. Come dicono i medici? Primum non nocere, per prima cosa non nuocere».
http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_08/andreotti_costituzione_63732cbe-f5be-11dd-9877-00144f02aabc.shtml
È un dissociato mentale? Oppure uno dei giornalisti era in acido? O entrambi? Oppure stanno gettando fumo (no, non il pachistano) negli occhi?
propendo per il fumo (la Stampa non ha mai tentennato sul caso, il Corriere invece parecchio)
Per me è Andreotti che si sta cossighizzando.
Cosa dichiari Andreotti non ha la minima rilevanza. Ormai la situazione, in questo paese, si è fatta insostenibile.
A tutti quelli che scrivono dall’estero, mi permetto di dare un consiglio: rimanete dove siete, fatevi dare il permesso di soggiorno, e poi il passaporto (sia quello che sia: spagnolo, tedesco, canadese…). E quando l’avrete avuto, fate un bel pacchettino con il passaporto italiano, e speditelo a Palazzo Chigi. Non fate come me, che quando avevo la possibilità di scegliere, ho scelto di riamnere qui.
Ormai stiamo alla frutta.