Buonanotte

Ti ho addormentato ancora una volta, anche se lo so che ti sai addormentare da solo.

E non l’ho fatto solo per te.

Perché me l’avevi chiesto con gli occhi ai quali nessuno riesce a dire di no, figuriamoci io.

Perché avevo capito che tornare all’asilo era insieme eccitante e un po’ complesso, bellissimo e un po’ un mistero.

Perché avevi chiesto qualche coccola serale.

L’ho fatto per me.

Per mettere un punto alle nostre notti insieme.

Per salutare la tua sofferenza dei giorni passati e dare il benvenuto al mio bimbo di nuovo sereno.

Per fare pace con l’ospedale, i suoi letti, i suoi riti, il suo tempo fuori dal tempo.

L’ho fatto per tornare a casa.

Per tornare come era prima.

Mi chiederai sempre meno spesso di addormentarti, già adesso a volte ti piace fare il bimbo grande che va a letto da solo.

E quando non succederà più mi mancherà, mi mancherà il tuo cercare con il piede la mia gamba, per controllare la mia presenza, il rumore che fai quando ti metti un dito in bocca e cerchi la quiete, l’odore del nero dei tuoi capelli.

E allora me la godo.

Mi godo la storia della buonanotte, mi godo le piccole cose che ti canto, sempre uguali, sempre le stesse, perché i riti sono importanti per te e per me.

Dormi bene piccola scheggia luminosa, che domani il mondo sentirà di nuovo parlare di te.

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