Camminare

Da qualche mese cammino.

Per un tempo indefinito fra mezz’ora e un’ora e mezzo, a seconda dei giorni e del tempo.

Cammino e ascolto musica, programmi radiofonici, o semplicemente campane di chiese collinari, tosaerba, frullini, asini.

Cammino dove capita, ma cerco posti quieti, senza traffico, senza gente.

E lascio che il cielo pulisca un po’ i pensieri, col vento che passa da un orecchio all’altro, pulendo e portando via.

Lascio che i messaggi WhatsApp per un po’ restino non letti, non ascoltati, non guardati.

Lascio che i piedi camminino, uno avanti all’altro, facendo rotolare sotto le suole la palla crostosa del mondo.

Lascio che il panorama mi venga incontro, alla fine di una salita assaporo la discesa.

Guardo gli ulivi e le vigne e i cipressi e i prati e i muretti di pietra costruiti dai nonni, anche il mio avrà fatto il suo pezzo, da qualche parte, verso Arsina.

Prendersi questo piccolo tempo è un dovere che mi sono regalata e al quale non voglio più rinunciare.

Mi serve per pensare. O per smettere di farlo.

Che entrambe le cose sono lussi da doversi regalare.

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Una risposta a Camminare

  1. Fabio Michetti ha detto:

    eh si proprio vero
    sabato e domenica ho riflettuto per 34 km ;D

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