Fiera

Pomeriggio di gloria per il piccolo, che con i suoi compagni di scuola ha cantato le canzoni di Natale in piazza cittadella.

Sono molto felice della sua scuola, tanti bimbi, dai nomi esotici o toscanissimi, la pelle di mille sfumature diverse, dal bianco luna, al cioccolato fondente, passando per l’olivastro d’armenia.

Tanti occhi diversi, spalancati sulla vita, mille pesciolini nell’oceano, a cantare tutti insieme.

Sono sempre più convinta che nessun Salvini fermerà questi bimbi, cresciuti insieme, dall’asilo nido fino a adesso e poi ancora, nessun pazzo riuscirà a dividere chi ha condiviso una caramella, un pennarello, uno stick di colla, la mano della stessa, dolce, maestra.

Perché il merito è anche loro.

Maestre sorridenti, che li prendono per mano e li fanno diventare grandi, insegnando la forma del quadrato e il rispetto dei compagni.

Maestre e bidelle, ancora un po’ mamme e babbi, di questi pesciolini pisciaddosso.

La scuola, il posto dove si diventa grandi, la scuola per strada, per mano, a cantare, il Natale.

E io, felice, a tenere il ritmo con i piedi e a guardare, commossa, un bambino felice di essere al mondo.

Grazie di cuore.

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6 risposte a Fiera

  1. AD Blues ha detto:

    Io invece sono molto pessimista in proposito.
    Appena diventeranno grandi, potrebbero incontrare il loro Salvini che li convincerà del contrario e saranno ben contenti di sputare addosso a coloro che avevano chiamato “fratelli” fino al giorno prima.
    La storia purtroppo è piena di esempi simili :(

    —Alex

    • pensierini ha detto:

      Come sei amaro, Alex. Credi proprio che un cogl… qualunque possa far cambiare loro idea, relativamente la loro *vissuto*? Io sono sicura che l’esperienza personale la vinca su tutte le comunicazioni esterne.

  2. marcoghibellino ha detto:

    e con questa si è vinto il Nobel alla frase fatta

    • pensierini ha detto:

      PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

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