biscotti

disclaimer: questo blogghino non riceve soldi dal mulino bianco. (pazienza!)

reduce dalla coppe.

alla coppe di solito compro i biscotti della coppe, sennò, uno, alla coppe, che ci va a fare?

stavolta invece c’erano in offerta quelli del mulino bianco, che, con lo sconto, costavano meno di quelli della coppe e così li ho comprati, che il dio delle cooperative rosse mi perdoni.

c’erano dei biscotti fatti a ruota, che non conoscevo, ma li ho stimati di impasto simile ai galletti, così mi hanno ispirato.

immagino avrete notato che il mulino bianco ha cambiato la grafica dei pacchetti, vero?

chi di voi è il genio che ha fatto questo?

comunque non son qui per ciurlare nel manico (ma qualcuno sa da dove deriva? intendo senza googlare, altrimenti son buoni tutti!) ma per raccontarvi dei biscotti.

in italia si fa colazione coi biscotti.

in germania se li compri al supermercato (a parte che fanno schifo) ti prendono per la vecchia zia che beve tè a tutte le ore.

da bambina c’erano tre o quattro biscotti “veri”.

i tarallucci:  tondi, col mulino nel mezzo. boni parecchiuccio.

le macine: insomma, per me un po’ troppo pionzi.

i galletti: assolutamente superiori, perfetti col tè (confesso, sono una vecchia zia).

ma soprattutto… le pannocchie.

i biscotti del mulino bianco più buoni che siano mai esistiti.

da quando ero bambina le pannocchie si sono prima estinte, non c’era verso di trovarle, poi sono rinate, DIVERSE (non vi perdonerò mai, signori mulinibianchi) fatte a pannocchia, non buone come le originali ma buone assai.

insomma, ero un’appassionata biscottara mulino bianco, anche se non ho mai raccolto abbastanza punti per tazze, cocci, bricchi e tovaglie, cosa che era divina specialità della mia nonna.

poi… capitò una disgrazia.

il babbuth scoprì i biscotti che costavano poGo (a lucca si dice pogo) e che facevano anche parecchio schifo, dolci e cartonacei, nel sacchetto trasparente da UN CHILO.

tremendo.

venivano lasciati lì, come una maledizione, intoccabili, immangiabili.

“babbo, se vai al supermercato compreresti i tarallucci?”

“ci sono ancora quelli vecchi da finire!”

“sgrgnsgrnsgrnsgrn…”

e”quelli vecchi da finire” non finivano mai, prendevano l’umido, si moltiplicavano nella notte, restavano nello sportello di cucina per anni e anni, come monito ai bambini golosi.

poche cose erano cattive come quei dannati biscottacci, se la giocavano con l’imitazione della nutella, ma questa è un’altra storia.

 

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30 risposte a biscotti

  1. hetschaap ha detto:

    A me i biscotti del Mulino Bianco erano vietatissimi da bambina. Mio padre era convinto che quelli della Coop fossero uguali e che io e mio fratello ci accorgevamo della differenza solo perché riconoscevamo la confezione e non c’era verso di convincerlo che tra i due prodotti c’era un abisso! E così quelli del Mulino Bianco ci toccavano solo le rarissime volte in cui erano in offerta :(
    I preferiti di mio fratello erano i Galletti ma io adoravo i Tarallucci e, ancora di più, le Colombine. Ve le ricordate le Colombine? Con quella glassa che disegnava piccole deliziose colombe sulla superficie del biscotto? Le adoravo. Adesso credo proprio che non le facciano più.

  2. crash ha detto:

    …io – cerco, se possibile – di stare attento a ciò che mangio…..in internet si può trovare il seguente elenco….

    Pandoro Motta: Alluminio, Argento
    Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
    Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
    Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
    Macine Barilla: Titanio
    Granetti Barilla: Ferro, Cromo
    Nastrine Barilla: Ferro
    Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
    Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio

    Buon appetito….

    • Donna allo specchio ha detto:

      Mamma mia!! E come al solito devo replicare a qualcuno visto che non mi è possibile commentare direttamente.

      Io li mangiavo i biscotti del mulino bianco, ogni tanto pero perchè da me si facevano ottime torte fatte in casa. Invece mia mamma aveva la passione per i cornetti confezionati e i panettoni e pandori di poco costo che comprava da novembre a marzo. Ricordo con orrore le rare volte che la mia institutrice non aveva potuto fare i buoni dolcetti e mi toccava mangiare quella roba li: non solo avevano ferro, cromo, nichel, alluminio, ma sapevano anche di questi minerali. Uhno schifo!!!

    • stefafra ha detto:

      Non dare retta a tutte le bufale che girano in internet, sono residui di macinatura in quantitá infinitesimale, ci sono in tutti i cereali, basta cercarli.
      Non ci sono santi, il grano é duro, contiene silicio di suo, e le macchine per la macinatura si consumano lentamente rilasciando particelle di quello di cui sono fatte. Macinatura a pietra a mano tipo paleolitico o mulini industriali che siano.

      E un po’ di minerali fanno parte di quella famosa categoria “micronutrienti” di cui pare la dieta moderna sia carente, secondo quelli che tentano di farti comprare i supplementi (tipo il “selenium ACE che girava qualche anno fa, o lo zinco per prevenire i raffreddori, etc etc etc)…

      • Donna allo specchio ha detto:

        Non credo a tutto, volevo solo sottolineare che le schifezze che comprava mia madre per poter mangiare panettone da novembre ad aprile facevano talmente schifo che sapevano di tutto tranne che di dolce. Sarà che io mangiavo solo il panettone che mio papa comprava per natale in pasticceria (uno solo, ma buonissimo) e i dolci fatti in casa. non ho mai amato il cibo industriale

  3. 4ngelo ha detto:

    Anche io ero grande fan del mulino bianco…poi ho scoperto i gentilini, osWego. Ma la mia Wera passione di biNbo erano i bel bon della saiWa, rotondi coi dentini. Ecco…tradirei i gentilini solo per Cuelli!

    P.S.
    Poi se mi chapitano delle macine a tiro ne mangio (?) una dIecina a botta…

  4. marcoghibellino ha detto:

    Ciurlare: termine sulla cui etimologia non si hanno molte certezze , la derivazione più probabile è da circulare , girare non stare ben fermo ( nel manico, detto di strumento o lama e quindi non utilizzabile bene)

  5. biba ha detto:

    Io invece, come tua nonna, avevo tutto: cocci, piatto, vassoio e tovaglie (abbastanza orribili tutti,ma soprattutto le tovaglie). Ma la raccolta più bella era quella delle gommine che si trovavano dentro le confezioni delle merendine! devo averle ancora da qualche parte… Ora niente biscotti in casa, dieta!!

  6. paleomichi ha detto:

    Io amavo follemente i galletti, invece nonno mangiava solo i tarallucci, che a me non facevano impazzire, ma li mangiavo per far contento nonno.

    In tempi più recenti Indy ed io eravamo innamorati dei flauti al latte, solo che ora hanno cambiato la ricetta e non ci piacciono più. Abbasso le nuove ricette :(

  7. babi ha detto:

    ricordate di guardare sempre che ingredienti ci sono nei biscotti,
    passa subito la voglia di comprarli e mangiarli,
    soprattutto quelli del mulino!!!!!

  8. laperfidanera2 ha detto:

    Per anni abbiamo avuto in casa solo i biscotti Plasmon (erano ancora buoni, non come quando ero bambina, ma pazienza). Quando son peggiorati abbiamo preso di tutto un po’: Barilla, Doria e marca bianca Esselunga. A Milano trovavo a poco prezzo, da Pracchi, i pacchi da un chilo di biscotti rotti misti della Bistefani (krumiri, baci di dama…). Poi i ragazzi son andati via tutti, siamo venuti qua, e guardando gli ingredienti mi fido a comprare solo biscotti tipo savoiardi o biscotti danesi al burro: tutto il resto contiene come minimo, oltre a conservanti ecc. a josa, i famigerati “grassi vegetali” che nessuno mi convincerà che non siano olio di palma.
    Per quanto riguarda i metalli, son d’accordo con Stefafra.

  9. stefafra ha detto:

    PS: a me piacevano le macine, ma non sono una gran biscottiera, e trovo sempre qualcosa di commestibile pure all’estero, digestive, speculoos, il mondo é vario. O io sono di bocca buona.
    Ho peró deciso di limitare i terribilissimi “bourbon”, due biscotti al cioccolato appaiati da cremina supergrassa al cioccolato pure lei, ne potrei mangiare un pacchetto alla volta, e sono piccole bombe caloriche.

  10. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  11. meme ha detto:

    io sono cresciuta con i biscotti del mulino, beh con tutti i prodotti del mulino e ho sviluppato una dipendenza da raccolta punti che, prima o poi, mi farò curare.. ma è un così bel ricordo!!! ….scusa ma delle tortorelle non ti ricordi???? :) :)

  12. franceskaos ha detto:

    Anche a me dispiace che abbiano cambiato le confezioni, ma almeno in alcuni casi, vedi “Incontri” (sì, sono golosa di cioccolato, lo ammetto), la confezione semi trasparente che usano adesso è riciclabile nella plastica, mentre quella vecchia era assolutamente non riciclabile perchè composta da troppi materiali diversi. In questo caso ben venga un aggiornamento!

  13. stefafra ha detto:

    @Donnallospecchio, stavor rispondendo a Crash, non a té, ma il tuo commento si é infilato in mezzo :-)
    Quanto ai panettoni artigianali, per esperienza praticamente diretta ti dico che una ben nota marca di panettoni (diciamo di ispirazione, come dire…mariana) fornishe “panettoni artigianali” a moltissime pasticcerie, pronti da impacchettare e vendere come propri. Sono buoni, di ottima qualitá, di conservazione piú breve di quelli da supermercato (i panettoni di quella marca sono regolarmente in cima alle classifiche consumatori) ma sono, beh, semi-industriali?
    E tutti, ma dico tutti i clienti che li compravano facevano le lodi al “panettone buonissimo, altro che quelli industriali!” di una certa pasticceria dove lavorava una mia parente molto stretta.

    Per me é frode in commercio, ma pare sia la norma.
    Fare i panettoni “in casa” non conviene ai pasticceri, sono creaturine delicate, devono lievitare giornate intere al riparo da correnti e sbalzi di temperatura, il rischio in un piccolo laboratorio artigiano é che per una porta aperta o un forno che fa le bizze ti vada a ramengo tutta la produzione…e sono soldi buttati.
    Non dico che non ci siano rarissime eccezioni che veramente li fanno loro “from scratch”, naturalmente…

    • stefafra ha detto:

      Come diavolo ho fatto a scrivere “fornishe” lo sa solo il grande zot, é andata bene che non ho scritto “fornische”.
      A voltela stranezza del mio cervello sorprende pure me. Intendevo “fornisce”, naturalmente.

      • d4n3in ha detto:

        fornische invece è perfetto…coNplimenti per l’Hottima scelta ortograFICA!

      • crash ha detto:

        …dopo l’esperienza, da ragazzino, di mangiare mele non lavate o ghiaccioli colorati di un rosso fantastico e gustoso, porgo sempre maxima attenzione….a leggere e a documentarmi, non fa mai male soprattutto se fatto con spirito critico. E’ da diversi anni che non mastico più biscotti del mulino (barilla) e altri prodotti…..c’è ne sono di alternativi e altrettanto buoni… Quando leggo questo che segue (copio/incollo) non mi costa niente stare attento ed evitare certi prodotti. “”più queste particelle sono minuscole, più sono aggressive, potendo addirittura penetrare all’interno dei nuclei delle cellule quando la loro dimensione è al di sotto di una certa soglia”” “”I sistemi di macinazione sono spesso costituiti da acciaio (Ferro-Cromo-Nichel, appunto) e questo materiale si usura, perdendo scorie che entrano nel macinato. Queste scorie sono proprio le particelle che non dovrebbero esserci e che, una volta ingerite, entrano nel circolo sanguigno per essere rapidamente sequestrate da vari organi (reni, fegato, ecc.), dove restano in eterno perché non sono biodegradabili””… aggiungo ancora altri prodotti, se a qualcuno può interessare..
        Tortellini Fini: Ferro, Cromo
        Hamburger McDonald’s: Argento
        Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel
        Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
        Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio

        Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo..

      • AD Blues ha detto:

        Crash, lascia perdere, sono emerite bufale…
        O meglio: se fosse vero si tratterebbe di quantità talmente infiniterrime (perdonami il termine) che a fine vita il nostro corpo non se ne accorgerà nemmeno.

        Inoltre, siccome TUTTI i processi che implicano una lavorazione meccanica sono soggetti ad un’usura, allora anche il pane del fornaio sotto casa è stato macinato con quei sistemi e quindi dovrebbe contenere lo stesso tipo di residui.

        Fare dei nomi di marche specifiche secondo me è terrorismo commerciale e non escludo che non sia un modo subdolo per fare concorrenza sleale.

        .—Alex

  14. Simona ha detto:

    io adoravo i pan di stelle…e la parte cioccolatosa degli abbracci, che finivo sempre lasciando la parte bianca…sì, ero scandalosa, lo sò! :P

  15. Tiziana ha detto:

    Pandistelledipendente ormai da anni….E non solo perchè condizionata da questa meraviglia….
    http://www.agriturismoilmulino.com/cennisto.htm

  16. crash ha detto:

    …corretto:”ce ne sono”…per solidarietà con Stefafra…non so nemmeno io come ho fatto…sarà l’effetto delle microparticelle che incomincia a farsi sentire….

  17. medea1976 ha detto:

    Tarallucci nel caffè e pan di stelle nel the con il limone…. un contrasto che mi fa ancora venire l’acquolina in bocca!! :-)

    • stefafra ha detto:

      argh…a mio padre piacevano i tarallucci, cha sanno di deters…limone, lui li metteva nel té, ma nel caffelatte sono abominevolerrimi. Piuttosto ci mettevo il pane vecchio, nel latte, meglio dei biscotti limondetersivi. I pandistelle nel té al limone devono essere come l’unica volta che da piccola tentai di unire in un cono gelato i miei due gusti preferiti: cioccolato e limone, sput sput bleah…mai più…

  18. AD Blues ha detto:

    In rete avevo trovato una composizione differente, diceva FIGA… :-D

    —Alex

  19. crash ha detto:

    comunque grazie del tuo commento, lo apprezzo sempre.

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