Corri corri!

Domenica è stato invece il giorno della Ego women run.

Un anno fa, per la Ego women run, avevo il covid.

Ricordo l’aerosol, il senso opprimente dell’aria che mancava, la pesantezza dei muscoli, la voglia di muovermi e la prigionia.

Ricordo che cercavo di fare un giro di mura facendo giri intorno al tavolo del salotto, intorno al divano, poi cucina, camera e ritorno.

Ricordo il giorno che uscii a fare il tampone definitivo, dopo che a quello casalingo mi permettevo di sperare.

Così sono stata contenta due volte di andarci quest’anno.

Perché lo dovevo alla lucettina dell’anno scorso e perché con me ci sarebbe stata Thelma.

La women run si può fare a piedi o di corsa, e si possono fare sei o dieci chilometri.

Eravamo entrambe decise che l’avremmo fatta correndo.

Io fermamente decisa a fare la sei, Thelma con la faccia furba non prendeva impegni.

Via, e si farà quello che ci ispira lì per lì, non ci pensare!

Mi diceva già consapevole che mi avrebbe trascinato nella dieci chilometri.

Alla partenza sono stata colta alla sprovvista.

Mi dovevo ancora soffiare il naso, controllare l’orologio, avviare il contachilometri.

Ma siamo partite, una banda di donne con la maglietta rosa e dei palloncini al polso.

Lei davanti, io dietro.

Lei a dare il passo e io a sbuffare come una locomotiva.

Il primo chilometro lo abbiamo fatto in sei minuti e pochi secondi.

Ho pensato che non sarei mai arrivata viva al successivo.

Forza! Fino al quarto chilometro si va così, poi agli ultimi chilometri si accelera.

Te sei tutta matta!

Ho risposto rantolando.

Ha riso.

Al quarto chilometro eravamo lontanissime.

Mi sa che abbiamo preso il percorso da dieci…

Ho mormorato.

Ora UN CI PENSA’. Ci pensi quando sei arrivata, ora che ci pensi a fa’…

Ha risposto con saggezza e mefistofelica furbizia.

Però aveva ragione.

Che ci pensavo a fare? Ormai ero in ballo, tanto valeva ballare.

Sotto le scarpe ho guardato la strada rotolare via.

Dietro di noi nessuno.

Davanti a noi un gruppetto minuscolo di ragazze.

Siamo arrivate dopo un’ora e sette minuti, un tempo non eccezionale ma dignitoso.

Ci siamo divertite, ci siamo misurate, siamo arrivate che ancora quasi tutte erano ancora per strada.

Thelma ed io.

Lei che guida, io che mi tengo alla maniglia.

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