A Lucca si usa il verbo “tapparsi in casa” per dire che proprio non si esce, non c’è verso, non c’è modo.
L’ultima mia entusiasmante escursione è stata la scorsa gita al pronto soccorso, della quale sapete già tutto.
Da allora porto un grazioso pigiama con le renne, un maglione a collo alto, un cardigan di lana e le ciabatte.
E devo dire che sto iniziando a essere un po’ idrofobica.
Sia la dottoressa del ps che il medico di famiglia sono stati chiari: non devo prendere freddo, non devo prendere umido.
Caratteristiche, vedete bene, abbastanza tipiche della mia città, a fine dicembre.
Così abbiamo festeggiato la vigilia fra noi, il Natale fra noi, Santo Stefano fra noi e adesso stiamo per divorarci come i naufraghi sull’isola deserta.
Oggi ho deciso, metterò l’alluce fuori dalla finestra per assaggiare l’aria che tira e sull’ora calda mi faccio un minigiro.
Se sentite quindi una specie di latrato intervallato da abbai e moccoli, giratevi con un sorriso, lucettina sarà di nuovo in città!