Fretta

Il cucciolo ha fretta di diventare grande.

A quanti anni ci si può sposare?

A quanti anni potrò avere un telefono?

A quanti anni si studiano gli atomi?

Fa domande prima di dormire, fa calcoli esistenziali, i miei alunni quanti anni hanno? E quelli del babbo? È più bello avere 12 o 19 anni?

Io gli dico che fra poco di anni ne avrà otto e lui già gonfia il petto di orgoglio.

Alla sua età non avevo alcuna voglia di crescere.

Avrei voluto fermare il tempo.

Avrei voluto che Farneta e l’oliveto e le pratoline e le mie nonne durassero per sempre.

A dodici volevo crescere.

Avevo bisogno di crescere.

Mi sentivo prigioniera in una crisalide andata a male, non sapevo quando mi sarebbe toccato di uscire e se mai mi sarebbe toccato.

A diciassette ero perfettamente felice.

L’università e la vita poco dopo è volata in un lampo troppo veloce.

A trent’anni volevo rallentare.

A trentacinque ho iniziato a cercare il mio bambino.

L’ho trovato a quaranta e da allora il mio metro del tempo sono i suoi centimetri scritti sull’etichetta dei pantaloni.

Anche adesso è come quando ero bambina.

Vorrei fermare un po’ il tempo.

Godermi le sere prima di andare a letto.

Guardare dal tavolo di cucina lui che fa i compiti in sala.

Ma so ist das Leben.

Il tempo non si può fermare.

Tutto va avanti senza riposo.

Allora godiamocelo.

Adesso.

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