Ieri se ne è andato un padre ideale, un amico, un compagno della politica più bella mai fatta.
E non ce la faccio a trovare il modo di scrivere qualcosa senza che le parole suonino terribilmente insufficienti e vuote, per salutare qualcuno che ci ha visto crescere, ci ha amato, ci ha spinto, ci ha educato alla politica.
Allora vorrei parlare della cosa più bella che mi ha insegnato Paolo.
La consapevolezza della complessità.
L’analisi della complessità.
Il ragionare complesso.
Paolo ha preso una torma di ragazzi velleitari e pieni di passione e ha provato a togliere la prima cosa senza spegnere la seconda.
Paolo parlava con noi e dopo le sue parole ognuno era più ricco, anche di dubbi, di sicuro di cose da fare e da studiare, di sfaccettature, ma anche di risate, leggere o amare che fossero.
Assistere alle riunioni con lui era ogni volta una lezione.
Il suo gesticolare che sottolineava ogni pensiero raccontava la grande voglia di spiegare e di spiegarsi.
I grandi ci stanno salutando, io mi sento sempre più sola, ma porterò sempre con me tutta la voglia e il bisogno di ragionare che ci ha insegnato.
E infine, cosa non banale, gli volevo molto, molto bene, e questo non lo dimenticherò mai.
Che tristezza!
Adesso occa a te, a voi della vostra generazione, raccogliere il testimone ed educare alla complessità i più giovani del gruppo.