Se saranno confermati gli articoli di giornale, il sociale del comune di Lucca andrà come assessorato al rappresentante della lega, insieme alla delega sulla sicurezza.
Devo dire che vedere associate queste due cose e sotto l’ombrello della lega mette i brividi, perché restituisce chiaramente l’idea che questa politica ha delle marginalità e delle minoranze: problemi, questioni, faccende di sicurezza.
Ma non di sicurezza esistenziale, quella che nasce nel pensiero di chi, finalmente, esce da una dinamica di povertà e inizia un percorso di autonomia, o la sicurezza intesa del posto di lavoro, delle cure sanitarie o dell’istruzione pubblica.
No, la sicurezza come questione di polizia.
Ecco, posso dire in totale sicurezza e senza paura di essere accusata di fare polemica di parte, che una visione del sociale vista con la pistola in una mano e la carità spicciola nell’altra (sempre che si sia alti, biondi e di gentile aspetto) è esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere per essere una politica efficace.
È una politica che divide, e che non costruisce una società, ma mette le persone le une contro le altre, alla ricerca del nemico e del capro espiatorio.
Che non risolve i problemi ma che indica colpevoli, sempre in direzione di chi non può difendersi.
Purtroppo questa è esattamente la politica di bassa lega che ci verrà proposta nei prossimi mesi.
La speranza è solo quella che questo brutto periodo finisca presto.
Ma nel frattempo?