Fra le comodità irrinunciabili del campeggio c’è quello di arrivare verso sera dopo un piccolo viaggio per andare a trovare persone care e decidere che l’autostrada e la superstrada si possono lavare via con un po’ d’acqua di mare.
Non facevo il bagno alle otto di sera da quando ero piccola e dal bagnasciuga i miei mi urlavano maledizioni in greco antico perché non volevo saperne di uscire.
Il sole basso, l’aria gialla, il piccolo che urlava di gioia e si tuffava da un’onda alla successiva.
L’acqua limpida e tiepida della sera, Talamone allungato sul mare, il verde dei pini, il giallo della sabbia, l’oro del sole.
Poi l’uscita, le maledizioni di rito al piccolo recalcitrante, i piedi sabbiosi, una doccia calda e un’insalata di pomodori.
Vacanze.
Il campeggio di fronte a Talamone! L’ho visto e perlustrato! Dieci anni fa, gli alberi erano molto smilzi, per questo non ci siamo andati. Saranno cresciuti.