Ho cercato la parola “rubespio” su internet, per vedere se mettervi il significato, ma trovato solo letteredalucca, segno che forse lo uso solo io.
Rubespio è lucchese, lo usava molto la mia nonna, e pure Santina.
Iolai, come sei rubespio, che è successo?
È sinonimo di niffito, nervoso, burbero, poco socievole.
Il lockdown insieme a questa estate in campagna stanno aumentando la mia rubespitudine.
Non ho molta voglia di vedere gente, (ma il vero rubespio direbbe non ho voglia di sentí discorsi a bischero), mi danno fastidio le polemiche gratuite più del solito (dovrei disinstallare Facebook, dove ognuno è convinto di poter dire la sua di cose delle quali non sa nulla), andrei a giro in ciabatte e fiorita a forare palloni e dimenare dentiere.
Ci sono mattine che mi alzo e già non ho più voglia di discutere.
Stamani è una di quelle.
Di quando ti alzi torvo, nervoso e cattivo.
Gaber descriveva bene questa sensazione di ripiegamento nella canzone ci sono dei momenti.
Ecco, in questi momenti, cari compagni, riportatemi nella realtà.
Oh, Lucy, non sai quanto mi consola sentirtelo dire!
Il lockdown ha acuito la mia “orsitudine”: vedo i miei figli fare amicizia con chiunque pur di avere relazioni, io mi sono abbrutita e ho perso anche la voglia di chiacchierare (è tutto dire)!