Dalle scale del liceo classico si vede il Bello.
Le mura che cambiano colore ogni giorno d’autunno, il campanile di San Frediano, il cielo di ottobre così addolcito di luci lunghe.
A volte mi fermo a pensare quanto sarebbe importante per i ragazzi, per tutti i ragazzi, non solo al liceo classico, essere circondati dal Bello, essere educati a vederlo, goderne, sentirsene parte.
Forse farebbe bene anche ai grandi, ma soprattutto a loro, a chi deve iniziare a imparare: sarebbe bello e importante se fossero luoghi belli, con le finestre aperte sul mondo, con belle pareti e bei colori.
Il bello come guida, come ambizione.
Case popolari belle.
Scuole belle.
Uffici belli.
Ospedali belli.
Aiuterebbe.
Sarebbe fondamentale.
Secondo me, vivere in posti belli aumenta nelle persone quella cosa che gli anglofoni chiamano “wellness” che non è solo felicità o benessere o star-bene; è un concetto più globale che è difficile spiegare in italiano.
Olivetti andava costruendo una cosa simile nella sua utopica Ivrea.
—Alex