Cicerone

Sono andata a prendere il piccolo alla scuola dei grandi, come la chiama lui.

Stava giocando con la maestra e altri compagni, mi sono divertita a spiarlo.

L’ho visto grande, grande come si può essere grandi con un grembiule addosso alla scuola materna.

Grande come un bimbo.

Grandissimo.

Quando mi ha visto mi è corso incontro.

Ciao! Vieni! Ti faccio vedere una cosa!

Ed è scappato lungo il corridoio.

Il corridoio della sua scuola, che lui già conosce e io no.

Il suo mondo, che non mi contiene.

Arriva all’ultima aula, dove ci sono i bimbi più grandi.

Lo salutano, ricambia felice.

Non è questa la sua meta.

Gira a destra, mi aspetta, arrivo di corsa.

Andiamo nella stanza delle meraviglie.

Il bagno.

Guarda! Ci sono due lavandini! Due!

Mi dice indicando due grandi lavabi, con i rubinetti ad altezza di bambino.

Gira la manopola.

Vedi? Posso aprire e chiudere l’acqua da solo!

È felice.

Felice di padroneggiare una tecnologia fantastica, quella che gli permette di avere tutta l’acqua che vuole.

Andiamo ai minuscoli water.

Fa la pipì.

Lo aiuto a sistemarsi e ci avviamo fuori.

Lui mi indica ogni cosa, felice di farmi vedere il suo mondo.

Lui sa cose che io non so.

Lui mi disegna il panorama, mi spiega quello che vedo, qui dentro siamo a parti invertite e la cosa gli piace.

E piace anche a me, farmi raccontare la vita dal mio piccolo maestro.

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3 risposte a Cicerone

  1. AD Blues ha detto:

    Me lo immagino, tutto fiero di mostrarti il suo mondo :)

    —Alex

  2. donna allo specchio ha detto:

    che teneri

  3. pensierini ha detto:

    Siete fantastici. 😊

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