Gli occhi luminosi.
Le mani sporche.
Il sorriso di chi è felice.
Un pallone fra le mani.
Mamma, tu sai giocare a pallone?
Scherzi?
Anni di derby “PDS Vs Rifondazione”, fieramente passati in porta (il posto degli scarsi), anni di partite contro il mi’ fratello, anni di estati farnetine mi sono passati davanti.
Mamma è bravissima a giocare a pallone, piccola scheggia!
E siamo usciti fuori, sulla luce del tramonto.
Mi ha guardato ridendo, ha preso la palla in mano, si è messo alla giusta distanza.
Ora ti spiego come devi fare.
Devi tirare la palla forte, fortissimo.
Ah, ok, il concetto mi pare chiaro.
A ogni lancio perdeva anche il sandalo, lo deve fare, dice.
In ogni tiro metteva tutto l’entusiasmo, la forza, l’energia che il tiro meritava.
In ogni calcio i suoi tre anni tiravano indietro i miei come un tiro alla fune.
Poco per volta sono tornata piccola, mi sono divertita quanto lui, ho corso, calciato, esultato, riso, commentato.
Il mondiale, noialtri, ce l’abbiamo a casa.
Grazie, cara Luci. :-*
^__^ questo post è terapeutico, grazie