Il piccolo sta passando un’estate leggendaria.
La sua prima estate consapevole, fatta di scoperte giornaliere, di frutta mangiata come un maiale (per sua stessa ammissione) di calci al pallone di formiche osservate per ore, di lumache rapite e poi riportate, di sole e di aria.
Il primo raggio di sole che lo tocca trasforma la sua pelle prima in oro poi in cioccolato.
I capelli neri e ricciuti, da bimbo dell’antico testamento, mi fanno pensare a Isacco, Giuseppe, Mosè bambino.
Gli occhi si fanno enormi, per capire tutto, guardare tutto, bere tutta la vita che c’è.
Corre, corre come un pazzo, come ogni bambino e si sporca senza remore.
Vive.
Cresce.
Vola.
E io dietro, divertita e stanchissima, ammirata e a volte inferocita, dietro a un aquilone che si chiama bambino.
Parla, parla senza tregua, chiede di ogni cosa, fa domande assurde e bellissime.
Se viene un lupo e mi mangia dopo non ci sono più?
Cosa vuol dire “come”?
Ha il viso perennemente illuminato da un pensiero, da un’intenzione, da un’idea, da una voglia.
Ama, ama tutto con tutta la forza che ha.
È come un fuoco d’artificio costante.
Assaggia tutto, a tutti chiede chi sei? A ognuno sorride e dice chi è lui.
Un petardo. Di tre anni.
Aiuto.
Fantastico, lo adoro! :-) Come lo vedi, da grande? Io, un adulto intelligente e generoso, aperto agli altri. Come mamma e papà. ;-)
P.S. Vedo solo ora lo sfondo, cos’è? Riesco a leggere solo Firenze, Arcetri, qualche altra parola e la data del 1894
aiuto? ^__^ vorrei averlo io questo problema ; sarei sdraiato a terra ad osservare le formiche con lui
non stupitevi, la mia nonna materna ex maestra mi fece leggere a 7 anni un cult del positivismo per l’infanzia ^__^
http://www.giunti.it/libri/ragazzi/ciondolino/
edizione 1895