Sono entrata nel tunnel dei capelli corti.
L’ultima volta era stato il 1999, il secolo scorso, e avevo giurato che non sarebbe successo di nuovo.
Invece, verso fine estate, invece del solito centimetro ho tagliato fin sotto le orecchie.
E tutti ooohhh…ma come stai bene! Hai fatto benissimo guarda!
Allora mi sono gasata.
E d’autunno ho fatto un taglio più corto, sbarazzino. Dice la gente.
Da suora Clarissa.
Se la mattina non ti sistemi prima di uscire.
Bellino eh.
Ma andava pettinato tutti i giorni e io un son bona.
Così sono tornata dal parrucchiere in inverno.
E li ho fatti corti corti.
A primavera cortissimi.
Che, fra l’altro, mi permette di portare il grigio che sta arrivando inesorabile fingendo pure di darmi un tono.
Così ho scoperto che i capelli incasinati quando esci di corsa non si chiamano troiaio. No. Si chiamano out of bed style. Fa parecchio più fico non trovate?
E infine, soddisfazione delle soddisfazioni, mio figlio, che mi guarda la mattina adorante e mi dice:
Bella mamma! Sembri un facocero.
A posto così.
UU e poi il taglio cortissimo o la lucidata col sidol fa così macho
( mamma sembri un facocero??!! ahahaha grande )

io invece lo ho sempre odiati i capelli corti, da quando avevo una bellissima chioma lunga bruna fino alle spalle di cui andavo fiera e mia mamma a 3 anni me li fece tagliare con un caschetto a forma di scodella. Mi traumatizzo. Da allora MAI un taglio corto
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Lucia ” Pumba” del Chiaro?
shhhh che in toscana i soprannomi nascono così
Out of vedi style forever! Il bimbo è fan del Re Leone? ;-)
Out of bed, ovviamente…