O quasi.
Però è vero che ci sono cose che si pensa impossibili, utopistiche, sciocco perfino a sognarle.
Oppure ti svegli la mattina e hai un sacco di ottimi motivi per lagnarti, per non aver voglia di uscire, vedere gente e fare cose.
O anche, capita di non sentirsi apprezzati per quel che si vale veramente, ringraziati abbastanza per quel che si è fatto, ricordati dagli amici dopo i tanti anni passati insieme.
Ed è normale e sacrosanto lamentarsi della propria vita, se magari non abbiamo il lavoro dei nostri desideri oppure non viviamo in una casa esattamente come la vorremmo o se la maglia al 50% di sconto rimasta ai saldi non c’è nella nostra misura.
Poi capita, come mi è successo ieri, che l’unione ciechi ti inviti alla prima lezione del corso di pittura che fanno per i propri iscritti.
E allora capisci che c’è sempre un modo per tentare di percorrere la via della felicità.
Che il diritto di arricchire il proprio spirito è inalienabile e che quel diritto è pure, per certi versi, un dovere.
Il dovere verso noi stessi di provarci, di tentare di cercare una soluzione, di cercare strade nuove, di alzarsi la mattina felici anche per quello che abbiamo, consapevoli che sicuramente esiste un modo per sfruttarlo al meglio.
Perché la vita è come il maiale, non se ne deve sprecare neanche l’orecchio.
Stupefacente, corso di pittura per ciechi (o per ipovedenti, immagino). Non ci sono strade chiuse.
Entrambi
Anche ciechi totali? Ma come è possibile? Dipngono con le dita, per sentire la consistenza del colore?
No, hai visto la foto? Ci sono pennelli e fogli e vasetti… :-)
cit. ” Perché la vita è come il maiale, non se ne deve sprecare neanche l’orecchio”
ecco, di quel maiale, a me stamane è toccato il buco del c…; devo andare dal dentista =.=
Ahahah!
Esattamente!
Quando hai visto bimbi ciechi pitturare, oppure arrampicare in un parco avventura; bimbi con la SMA andare a cavallo, ragazzi con gravi sindromi neurologiche costretti in carrozzina recitare in uno spettacolo di improvvisazione teatrale o, per finire, ragazze come la mia amica Ilaria, affetta da una paralisi cerebrale infantile, fare i backflip in carrozzina, beh, capisci tutto!
—Alex
E che bravi gli operatori!
Vero, esserci è la cosa più importante. La sopravvivenza, il sostentamento, poi l’esistenza e nell’esistenza il dovere di alimentare, costruire e collaborare senza mai dimenticare da dove provenivano e perché ci siamo ma, non bisogna, se accade, di sentirsi in colpa; questo, a volte, può essere un limite.
è vero Niente è impossibile infatti ho la risposta alla domanda che assilla tutti i cittadini della UE


CHI PETTINA PUIGDEMONT ????
UU io l’ho scoperto
il coiffeur di Jean Reno e servo nel film Le Visiteurs
:-D
marco sei un grande!!
Si’, egli lo è. :-)