Di cosa abbiamo paura?

mi si nota di più se non vengo o se vengo e sto in disparte?

me lo sono chiesta all’indomani dello striscione di casapound, colpevole, più che fare rabbia, di non far ridere.

quindi ho deciso che la battuta da toscanacci simpatici scritta in fasciofont, trita e pure brutta alzata di stile dell’estrema destra locale e nazionale, e appesa sul muro dell’arcivescovato, meritasse una qualche riflessione.

e la riflessione è la seguente: come mai, un gruppo di testosteronici ragazzoni, forti delle proprie radici, delle proprie idee, dei propri sacri valori, delle proprie convinzioni, teme lo ius soli?

su cosa si sentono messi in discussione?

in pericolo, in crisi?

e perché quindi lo ostacolano, con ogni mezzo, bello o brutto, intelligente o rozzo (la maggior parte delle volte rozzo, ma io non è che sia molto dotata, a finezza, quindi…chi sono io per giudicare) che sia?

che si tema che lo straniero divenuto italiano ci sorpassi nelle gare di atletica?

nei concorsi alle poste?

nei colloqui di lavoro?

stiamo quindi attribuendo agli stranieri una qualche superiorità intrinseca, fisica, mentale, culturale, intellettiva tale da temerli?

quando ero io ad essere straniera, in Germania, un giorno una collega, sprezzante, mi disse “ma con tutta la disoccupazione che abbiamo in Sassonia, dovevamo assumere proprio un’italiana?”

e a me toccò rispondere:

“evidentemente perfino un’italiana riesce a sembrare più intelligente di voi”.

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5 risposte a Di cosa abbiamo paura?

  1. pensierini ha detto:

    E’ sabato e tu scrivi!!!!
    Nel merito: bella risposta. Ho visto che coi ragazzoni testosteronici il dialogo è tra sordi, speriamo nei nostri amici.

  2. marcoghibellino ha detto:

    diificilmente mi addentro nel pensiero dei fasci, amo l’igiene ; i fascisti sono come il confetto Falqui, per due motivi, il secondo è che ” basta la parola ” . La risposta al crucco è stata carina , io gli avrei ricordato anche che nella DDR non c’erano disoccupati ( ghignando)

  3. nonsonosola63 ha detto:

    La paura è un emozione normale. Ci tutela, ci salvaguardia. La paura mi fa scegliere accuratamente ogni gesto che devo compire in montagna quando arrampico, dove mettere i piedi, a quale appiglio afferrarmi. Ma…se diventa ossessiva si trasforma in paranoia, può diventare un limite per la nostra libertà di movimento e di azione, ci paralizza, ci impedisce di apprezzare la bellezza delle cose e delle persone che ci circondano, … se è strumentalizzata dai potenti, se viene alimentata dall’ignoranza e condivisa con altre persone può diventare strumento di odio e di discriminazione. La paura impedì ai teologi di guardare dentro al cannocchiale di Galileo, la paura spinge Trump ad erigere barriere conto il Messico, al governo Austriaco di schierare soldati al Brennero, e a dei bambini di accusare un eritreo di tirare sassi.

  4. donna allo specchio ha detto:

    brava luci per la tua risposta!!

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