Nel letto gande

Da qualche giorno vuole dormire nel letto “gande”.

E a me, signore e signori della giuria, non dispiace affatto.

Così insisto per dovere di personaggio a metterlo ogni sera nel suo lettino, a provare a convincerlo, a dirgli che c’è Norso, che ci sono La Bimba e La Mucca, e anche lui ci prova, onestamente. Si mette giù, gli canto qualcosa, gli parlo piano.

A volte funziona.

A volte si alza in piedi e mi chiede “in baccio… letto gande…”

E io, signore e signori della giuria, sono felice.

Perché una mamma adottiva conquista l’ovvio ogni giorno, perché una mamma adottiva, anche la più solida, anche la più sicura, ha bisogno di conferme.

E tuo figlio che ti si addormenta addosso è la medaglia che sogni da una vita, la coppa dei campioni, la coccarda da appuntarsi al petto per andare in giro fiera come un pavone.

Così ci si addormenta, mano nella mano, sincronizzando il respiro, crescendo e insieme fermando il tempo per un pochino.

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6 risposte a Nel letto gande

  1. marcoghibellino ha detto:

  2. Federica ha detto:

    È quel momento in cui si sta tutti abbraccicchiati che pensi che quello è proprio il miglioè del mondo!

  3. Federica ha detto:

    È quel momento in cui si sta tutti abbraccicchiati che pensi che quello è proprio il posto migliore del mondo!

  4. medea1976 ha detto:

    E’ la medaglia di tutte le mamme. Anche per quelle che, come me, erano partite con “i bambini del letto dei genitori mai”. E invece eccolo lì tutte le notti. La sua testa sui miei capelli che tirano, un piede in bocca, il pannolino sul naso. Ogni notte penso:”Da domani si cambia musica”. Ma quando la sera mi addormento con la sua manina sulla mia guancia e la mia sulla sua penso che l’educazione notturna possa aspettare ancora un po’.

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