Lo conosco, e gli voglio pure bene, al vicino segaiolo.
Ma resta un mistero il suo bisogno da anacleto mitraglia (chi indovina il personaggio vince un gelato, esclusi dalla gara HDC e Feliciano) di accendere e usare la motosega alle sei e mezzo di mattina.
Il caldo, certo.
L’insonnia, forse.
Il dover poi andare al lavoro, magari.
Ma ogni mattina, quando il canto degli uccellini viene coperto dal motore che si avvia, io desidero prendere la sua motosega e portarla lontano, dove possa essere divorata dalle termiti (cit) e dove non possa restarne che una catena allentata e un manico mangiucchiato.
Ma ogni mattina, quando il sogno lento dell’alba viene interrotto dal rumore tremendo di una motosega, io desidero giungere da lui, come l’angelo vendicatore e calare sulla sua motosega con artigli d’aquila, ghermirla e portarla nel paradiso delle motoseghe, dove vengono rapite e condotte tutte le motoseghe rompicoglioni del mondo.
Ma ogni mattina, quando la quiete serena del sole che filtra dalle finestre viene violentata dal rumore infernale della sua motosega, io desidero che i fulmini e le saette del cielo tutto si abbattano su di lei incenerendola all’istante.
Ale, vuoi un caffè?
Oddio, non so se è peggio lui o Kusturica!
—Alex
A volte vorrei essere un’Arpia, ti ricordi quelle donne-uccello che calavano dall’alto? La regina delle Arpie, come si chiamava? Vorrei essere Celeno, grazie wiki :-)
anche io vorrei essere un arpia, per gli stronzi che si mettono a chiacchierare a voce alta fino all’una sotto le mie finestre e quando io urlo un non proprio gentile “vos gueles” cominciano a palleggiare con un pallone sul muro fino alle due. Ero a due passi da gettargli dell’acqua. Mi sono trattenuta perchè : 1 nel migliore dei casi l’avrebbero fatto tutte le sere; 2 per molto meno in banlieu parigina un tizio c’è rimasto secco.
come ti capisco
È la campagna, bellezza!… (semicit.)