Sei nato a primavera e quindi ieri abbiamo festeggiato insieme ai tuoi 21 mesi anche l’inizio dell’inverno.
Che, paradossalmente, è l’inizio dell’allungarsi delle giornate, ogni giorno un pezzettino, un coriandolo di luce, un minuto di sole in tasca.
E così si allunga il collo, come giraffe della primavera, per vedere dall’altro lato dell’anno gennaio, il nuovo inizio, il momento dal quale i buoni propositi si trasformeranno in cambiamenti o quaquaraquá.
E si aspetta che i fiori tornino, le foglie rinascano, la terra si svegli.
È ancora presto, ancora non siamo neanche a natale, neanche a carnevale, neanche a pasqua.
Ma è un inizio, un seme da piantare, un libro da iniziare, un quaderno nuovo.
Si rimbalza, nel buio dell’inverno, e si batte il culo nel punto più basso della buca, per rendersi conto che da oggi si ricomincia a salire.
Aspettando la primavera, per farti ridere accendo una candela.
Grazie di cuore per l’invito alla speranza nel domani, in questi giorni in cui ne ho particolarmente bisogno.
Sicura che li gradirai, ti lascio qui gli auguri di Piero Angela, nel giorno del suo 88° compleanno.