A un tavolino, di un ristorante “pulito e illuminato bene”, lui ed io.
Io, i capelli lavati, un po’ gonfi, le lenti a contatto per sembrare più giovane, il viso stanco da qualche notte pensierosa di troppo. Ma addosso la voglia di sentirmi bella.
Lui, occhi e capelli neri, mi guarda e non so cosa capisca, ride, tenta uno dei suoi sguardi magici.
Io lo guardo e sorrido. Chissà che pensa la gente di noi, noi due, da soli, a cena fuori.
Quasi a cercare di dare spiegazioni non richieste chiedo a voce troppo alta: “ci facciamo una foto per babbo a Torino?”
E lui mi risponde nel suo assurdo bimbinese, indica il bicchiere, il suo, pieno d’acqua e poi il mio, con dentro il vino.
Mi viene da ridere, e mi viene voglia di brindare, a tutti i bimbi che portano a cena fuori la loro mamma.
A tutti i bimbi punto.
A tutti i bimbi del mondo.
Evviva, punto!
—Alex