un pomeriggio d’autunno, col sole color del miele che si riflette sui gusci lucidi delle castagne matte.
sulle mura col principe, la sua amica stella-stellina e la sua mamma.
un bimbo italiano d’armenia, una bimba italiana di spagna e inghilterra. un piccolo mondo nelle loro mani.
all’altalena arriva elisa, 14 mesi, di köln, col papà, la mamma e il fratellino.
io era dalla mattina che bramavo di augurare a qualcuno “felice riunificazione tedesca!” e così mi sono fatta avanti con la mamma.
che ha sorriso, ringraziato e detto una cosa che non credevo avrei mai sentito: “ah, ma come parla bene tedesco!”
le volevo chiedere se potevo filmarla e mandare il video a frau patata…
iniziamo a chiacchierare, sono qui in vacanza ma fanno anche un corso di italiano, per cui mi chiedono parole, verbi, aggettivi.
il principe guarda incantato e ride, come solo lui sa ridere.
“kome si ditche? splendente?”
mi chiede indicando il suo sorriso.
sorrido anche io.
“kome si dice schaukeln?” mi chiede mentre spinge elisa su e giù.
“dondolare”, rispondo.
mi guarda perplesso e prova a ripetere.
“tontolare? e questa?” (indica l’altalena)
“altalena”.
è perso. in tedesco è più facile, schaukeln il verbo, die Schaukel l’altalena.
rido nel vedermi allo specchio, alle prese con una lingua fatta diversa dal mio cervello.
rido ma penso anche a quanto sia prezioso andare in altalena con una stella-stellina spagnola, una pikkola tetesca, e un lucchesissimo d’armenia.
quanto questi tre bimbi portino con sé le storie di popoli lontani e vicini, l’idea di europa che abbiamo sempre sognato, fatta dei suoi abitanti, che parlano, ognuno la lingua dell’altro, che si scambiano, che si conoscono, e conoscendosi non si temono.
un’europa forte e che forte di se stessa e della propria unione di popoli dovrebbe essere capace di aprirsi al mondo e di accoglierlo.
non un’europa lacerata dagli stessi stati membri e dai rispettivi populismi e egoismi.
cara germania, cara spagna, cara italia, cara inghilterra, cara ungheria, ricordatevi sempre che è prima di tutto con i bambini che avete a che fare, siano pure i vostri o quelli degli altri. che siano nati ad aleppo, a londra, a roma o a budapest.
frohe Wiedervereinigung.
In una mattinata così, queste tue parole mi ci volevano proprio! un bacione 😙
—Alex
Genau! :-*
Bellissimo post. Siamo nati e cresciuto in un epoca in cui i muri esistevano, li abbiamo visti crollare e ora ricostruire, spero che i nostri figli li abbattano nuovamente, dipende da noi educarli nel rispetto e nella tolleranza ! E in quanto mamme possiamo tantissimo!
stando ai risultati non è che è andata molto bene
Vero. Ma non perdiamo la speranza …
di un epidemia che estingua i tedeschi ?