i comics sono incontrare arsenio lupin sotto la pioggia battente delle otto di mattina.
tornare a casa dal lavoro e non avere voglia di rientrare subito, ma fare un giretto per vedere che aria tira.
cappuccetto rosso passare con un lupo al guinzaglio.
la vetrina del tenucci temporaneamente occupata non da un burberry ma da darth vader.
la macchina di batman, in divieto di sosta in piazza san michele che pensi “madonna, piacerebbe tantissimo al gattonero…”
il tipo che rimette la “delorean” sul carroattrezzi per portarla via e alla domanda “quale sarà il prossimo viaggio nel futuro?” risponde “sarebbe bello ma tornare nel passato, ad andare nel futuro san far tutti!”
le biNbe vestite di nulla e i maschi lucchesi che sperano in bene.
i mostri vestiti da impiegati di banca.
le signore coi capelli turchini che non sono cosplayers, sono solo nonne che hanno fatto il riflessante in carrozzeria.
e poi lei, la mia preferita della serata:
lei.
tre anni, forse poco più, in mano una spada arancione lunghissima, fatta coi palloncini, in mezzo a via fillungo si esercitava a dare di scherma e a sconfiggere i cattivi. addosso un giacchetto sbrigativo dal quale sbucava,da sotto, una gonna da principessa di raso blu come la notte.
i comics sono la scusa che ognuno di noi cerca per tornare bambino e prendersi pure sul serio.
Io quest’anno mi ero già vestita da sposa perciò ai comics niente. Snif!