Farneta, esterno notte.
Gattogrigio priska appena tornata da una passeggiatina nei dintorni, durata cinque ore.
Nelle cinque ore era stata immaginata:
-inbocccancane (si dice così dalle mie parti)
-stiacciata dana macchina
-mangiata da un cinghiale
-rapita dagli alieni
Tornata, dopo le fusa e le congratulazioni di rito, ha mangiato come un lupo e ha deciso di riuscire, verosimilmente avendo dimenticato il cellulare in qualche bar di campagna.
Si dia il caso però che a farneta non viva solo priska gattogrigio.
Nossignori.
A farneta vive anche luna, gatto toPato, come avrebbe detto il mi’nonno, che era un genio e soprattutto mantovano, per cui aveva anche qualche problema con le doPie.
Luna gattotoPato non ha apprezzato molto l’arrivo del gattogrigio…
Per dirla tutta, se può le dà la ussa, in modo da farle capire chi è che comanda, a farneta.
Gli altri due gatti, essendo maschi, della faccenda se ne fregano.
Per cui, verso le undici di sera, quando stanchi ma felici stavamo per tornare a casa, si sente nel campo un risuonar di miai e di frrr, e di schhh.
Era la gattomachìa.
Il gattogrigio scappava, il gattotoPato rincorreva.
Priska, essendo gatto di città ha pensato bene di salire, come faceva col gattonero, sull’attaccapanni.
Avete mai visto un attaccapanni in un campo?
No.
Perché un c’è, un attaccapanni in un campo.
Nel campo semmai, c’è il ciliegio di maria.
Il ciliegio di maria è alto come la torre eiffel e liscio come uno scivolino.
Per cui in su si va bene, a scendere un po’ meno.
Specialmente se si è gatti di città alle prime armi con i ciliegi di campagna.
Così, alle undici e un quarto, illuminato dalle torce dei cellulari, il culo beige di priska è stato visto in cima al ramo frondoso.
Maooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Urlava la gatta impaurita.
Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Dicevamo noi sotto che non se ne poteva più, avendo passato la sera a cercarla quando la si temeva inboccancane.
HDC non si è perso d’animo.
È andato alla capanna, ha preso una stairwaytoheaven lunga lunga lunga, lunga almeno fino a un gatto su un ciliegio e, illuminato come l’uomo ragno nelle notti ammeregane è salito fino in cima.
Ha staccato una a una le zampe feline unghiate al tronco del ciliegio, si è stretto alla panza la gatta tranquillizzata e è sceso, con colonna sonora tratta da “ufficiale e gentiluomo”.
Poi ha preso la gatta e le ha messo il cappello da ufficiale.
Nananananananaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Bravo HDC pompiere!
Spero solo che sul più bello non gli scappi uno starnutone fiammeggiante tipo Grisù! :)
—Alex