un campo di patate fiorito vicino alla strada

mi sono affacciata alla finestra, a farneta, mentre il sole si era arreso al monte sopra casa e lasciava finalmente respirare.

l’orto di santina curato come un merletto, i pomodori incannati come tanti teepee, i fagiolini, gli zucchini, l’insalata.

e le patate, dietro.

in fila, fiorite come bambine, piccoli fiori bianchi senza velleità provocatorie, nel campo, accanto alla strada sterrata, al ciliegio alto e magro, al filare della vigna che segna la curva della strada.

a farneta in ciabatte e pantaloncini la sera profuma di vacanza da scuola, di giornate troppo lunghe e troppo belle per stare in casa, di giardino, di canegiallo che corre come un pazzo quando ti vede arrivare e ti si fionda addosso con la grazie di un ippopotamo.

a farneta in ciabatte si finisce nell’orto con mia madre, che mica solo quello di santina è bello da guardare, anche il suo è stupendo da camminarci dentro, in mezzo alle cipolle tubolari, alla misticanza intimidita dal volgare cetriolo, dalle zucchine art deco, dai fagiolini già scritti di rosso sul baccello verde.

una fila dopo l’altra promesse di verdure da mangiare tutti insieme.

guardo il cielo e respiro.

penso che a volte, il potere curativo delle piante non sia tanto nel bere tisane profumate, sia nello stare in mezzo al loro silenzio carico di vita.