lucettina a pois ha deciso di andare dal dottore, per farsi vedere le cocciole (elegante nome della mia infanzia farnetina indicato per i ponfi rossi che si rimediavano quando si finiva nelle ortiche o qualche bestina ci pungeva) e vedere se con una cremina andavano via.
la sala d’aspetto era gremita e sono i primi giorni di Vero Caldo, che coglie abbigliamenti e ascelle impreparati.
mi sono trovata un posticino accanto a una signora anziana, sperando attaccasse bottone con l’elenco degli acciacchi, delle soperchierie della nuora o con qualche ricetta di una cosa che come la fa lei nessuno, ma niente, purtroppo la vecchia è rimasta impassibile e silente, unica in tutta la sala d’aspetto.
perché il resto della sala d’aspetto era invece preso dal sacro furore del decibel selvaggio.
tre uomini davanti a me guardavano candid camera a tutto volume su un tablet e ridevano come matti, dietro di me una donna vociava che se-sei-straniero-vai-all’ospedale-e-ti-fan-tutto-e invece-lei-che-paga -le-tasse-lo-piglia-in-culo, una coppia di signori anziani (entrambi sordi) ripassavano le cose da fare una volta usciti da lì:
-fare la spesa?
-poi?
fare la spesa?
-poi?
dicevo, fare la spesa?
-sì, ma dopo?
-dopo andErei a fa’ la spesa…
un bimbo urlava come un’aquila e la mamma leggeva cosmopolitan.
due vecchi parlavano dello scudetto della juve. lo sapevate che la juve ha vinto lo scudetto? chiedete i dettagli pure a me, ora so tutto.
io ho provato a ricordare le sale d’aspetto tedesche, con i giochi scemi per i bimbi (quelli col filo di metallo colorato e i blocchetti di legno da portare da un’estremità all’altra, mai capito che cosa ci fosse di divertente, forse perché non avevo due anni) i silenziosi crucchi immersi nella lettura, il flusso ordinato di pazienti e la noia, la semplice noia di aspettare un pochino.
ho immaginato un tedesco che finisce, magari da turista, in un posto come quello.
sei porte, tutte chiuse, e davanti dieci file di panchine.
ogni vecchio che arriva si siede e chiede “chi è l’ultimo per il dottor Pinco?”
e qualcuno alza la mano, a volte anche risnocciolando la sequenza di chi lo precede.
“ci sono i signori laggiù a destra, poi la mamma col bimbo, le due ragazzine, la signora con gli occhiali e poi ci sono io. poi tocca a lei.”
perché la gente, prima di sedersi, oltre a chiedere chi sia l’ultimo, a volte chiede anche quanta gente ci sia prima, per capire se valga la pena aspettare o meno, in quel caso occorre farsi vedere preparati.
e una volta seduti poi basta guardare il tipo prima di noi. quando si alza e entra, ecco, dopo tocca a noi.
nessun tedesco sarebbe in grado di sopravvivere in un posto del genere. neanche capirebbe come funziona. sono tanto precisi ma non sveglissimi, i tedeschi.
nessun tedesco tollererebbe una vicinanza simile, stipati come su un autobus nel centro di roma, si sentirebbe circondato, quasi braccato, sicuramente a disagio.
mi immagino la descrizione che farebbe, una volta tornato a casa.
“stanno tutti lì, pigiati e sudati, parlano tutti insieme, a un volume assurdo, tengono la suoneria del telefono altissima e rispondono a voce ancora più alta facendo sapere a tutti i fatti loro, passano il tempo dell’attesa a parlare male degli immigrati e non si rendono conto che qui da noi gli immigrati sono loro…”
Direi che come i treni, le sale d’aspetto sono un fantastico incubatore di storie ;)
—Alex
PS = ma poi il dottore cosa ha detto?
volgare “selvaggiume” :)
:)
Meno male niente di serio!
—Alex
Bellissima la chiusa. Cos’è il ‘selvaggiume’?
Credo sia lo sfogo della pelle in seguito alla puntura/contatto non saprei, di acari che si trovano soprattutto nei boschi, da lì il nome locale “selvaggiume” che non credo sia esattamente da enciclopedia medica! :-)
cribbio! mi sa che solo io ho un amico tedesco che vive in una vecchia colonica senza allacciamento enel ( è autonomo con pannelli solari , riscaldamento a legna acqua del pozzo ) ha i dreadlocks rosso fuoco , bhè ora anche grigi e che faceva scappare l’autista dello scuola bus perchè il figlio si presentava alla fermata accompagnato da un enorme dolcissimo niveo toro chianino di quasi 2 ton, altro che rotweiller!
cribbio!! credo di avere qualcosa di tedesco allora … o forse sono solo semplicemente asociale lol
UU noi NON siamo asociali! siamo solo estremamente selettivi nell’apprezzare la gente e pensiamo che su 7,3 miliardi di persone abitanti questo pianetucolo, 7 sono di troppo
:)
Effettivamente l’ultima volta che sono stata di nuovo nella sala d’aspetto di un dottore in Italia, dopo quasi 4 anni in Germania, ho avuto un mezzo shock culturale: ma davvero siamo così?! Sì, davvero! Divertente questo post, mi piace il tuo sguardo sul mondo…