me la ritrovo accanto, un poco più alta di me, la cuffia scura lascia sfuggire qualche ciocca ramata.
la pelle d’avorio, un viso quattrocentesco, i movimenti aggraziati.
fa gli esercizi nell’acqua con la grazia di una venere al bagno, la guardo e mi ispiro, mentre assomiglio a un papero al quale abbiano montato i piedi della misura sbagliata.
ha un costume nero, a due pezzi, insolito per fare ginnastica, dove tutte noi usiamo olimpionici al tungsteno adatti a contenere il ballonzolìo delle poppe e di tutto ciò che in acqua, se spostato con forza, per inerzia arriva qualche istante dopo rispetto al resto del corpo, regalando ai nuotatori delle corsie accanto l’atroce visione di budini poggiati sulla lavatrice in centrifuga.
cerco di non guardarla, altrimenti mi deconcentro e non riesco più a fare “apri chiudi stendi incrocia solleva schiaccia corri pigia”.
non la guardo ma la vedo, si muove con serenità, senza badare al suo naturalissimo e bellissimo essere femmina, lascia che quel che deve ballonzolare ballonzoli, lascia che un ricciolo tizianesco si imperli di acqua clorata, lascia che il piccolo orecchino degno di rembrandt rimandi intorno la luce che riflette sul blu della superficie della piscina.
pochi minuti prima della fine esce dall’acqua.
e così non resisto.
confido in un po’ di cellulite, scruto i polpacci, cerco peli superflui, adocchio fianchi, pancia, piedi.
niente.
perfetta.
accidenti a lei.
non magra, una donna come si deve, con le forme di una donna, morbide, di burro e di panna, risaltate dal costume nero, allacciato dietro la schiena.
si mette sotto la doccia, sciacqua via il sale dell’acqua, si incammina verso l’accappatoio.
porta le mani al seno.
strizza le tette, come due palle di rapini.
la gommapiuma del costume cede l’acqua in eccesso, che cade sul pavimento del bordo vasca insieme alla mia mandibola.
Ma dai, sarà che ho un debole per i capelli color del rame ma credo che, considerato tutto il resto, gli si possa abbondantemente perdonare le poppe piccine e l’imbottitura del reggipetto, no? ;)
—Alex
Non è il problema l’imbottitura! Il problema è strizzarsela!
Mmmhhhh….. Capito cosa intendi. Però ti dirò, il gesto (anche se un po’ goffo) è altamente hot! :D
—Alex
Oddio, starò mica diventando un vecchio porcellone? o_O!
Riguardo alle poppe, ma mi piace di più puppore, i vecchi dicevano che “più di una manata è roba sprecata”. Mimma