murabilioso

giornata interamente dedicata al sole e alle piante, passeggiando per verdemura, che è come murabilia solo in un altro mese: è la mostra mercato delle piante che c’è ogni primavera e che risveglia in me, mai sopita, la necessità quasi vitale di un giardino, di un balcone, di un posto qualsiasi dove mettere fuori, all’aria vera, vasi e piante, dove rigirare la terra e trapiantare una violetta, un pomodoro, un nasturzio, dove seminare, dove aspettare con calma che qualcosa spunti fuori e fiorisca, cresca, si alzi verso il cielo.

non ho resistito e anche se le mie piante restano inesorabilmente prigioniere delle pareti domestiche ho comprato una “hoya” (fiore di cera, qui trovate le foto degli altri) e due pomodori neri, ottenuti dalla collaborazione del sant’anna con l’università della tuscia da trapiantare a farneta, dove lo spazio, al mammuth, non mancherà.

a parte le cose comprate è stata l’immersione nel colore, nell’eleganza, nei profumi.

ho annusato la rosa “edith piaf” vincitrice del concorso mondiale delle rose profumate, ficcato il naso dentro a magnolie carnose e timidi anemoni, guardato attraverso un albero di limoni, ammirato arance sfacciate, pesanti pompelmi, colorati fagioli, peperoncini minacciosi, ruspanti erbe aromatiche e elengantissime piante esotiche.

su facebook da ieri discuto animatamente in un gruppo di lucchesi (proverò, appena mi passa la rabbia, a raccontarvi anche di quello. lucca purtroppo è anche e soprattutto discorsi da bar che scuriscono l’aria) sul tema dell’immigrazione.

mi piacerebbe capire cosa sarebbe il mondo senza l’immigrazione.

senza fagioli, senza cotone, senza caffé, senza cioccolato, senza pomodori, senza granturco, senza, signore e signori, patate, spaghetti e fuochi d’artificio.

che piccolo e triste posto sarebbe la terra, se ognuno fosse per sempre rimasto “a casa propria”, se non ci fossimo incontrati e mescolati, se ognuno avesse alzato solo barriere.

i lucchesi doc che urlano “tutti a casa” su facebook non avrebbero mai conosciuto i cibi che adesso considerano tanto “italiani”, non avrebbero mai conosciuto neanche la letteratura, l’arte, la matematica degli arabi.

ma forse non la conoscono.

e comunque sono andata fuori tema.

vi volevo raccontare della bellezza speciale dei fiori che ho incontrato (e delle persone che ho incontrato, come la mamma di enrica, che magari sta leggendo! ;) ), del cielo azzurro colorato col pennarello nuovo della primavera, del verde verde, di una birra fresca bevuta su una panchina, degli uccellini di ferro da mettere sui rami in giardino, della lista degli erbi spontanei che mi hanno regalato.

vi metto due foto, e vado a riflettere sul concetto di “spaghetti al pomodoro”, i primi arrivati dalla cina e i secondi dall’america, in pratica due extracomunitari.

qui qualche foto.

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2 risposte a murabilioso

  1. AD Blues ha detto:

    Bello, mi è pure scappato un post ;)

    —Alex

  2. pensierini ha detto:

    Bellissime le foto. Per il resto, non ti curar di lor [i lucchesi], ma guarda e passa…

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