è successo che nell’orto ci sono i piselli.
e siccome ha piovuto, ne sono venuti un sacco e una sporta, e siccome sono tanti, il mammuth li ha cucinati e siccome li ha cucinati, me li ha anche portati.
“alle sette e mezzo a porta santa maria!”
e così, arrivata dal lavoro, a porta santa maria, ho incontrato il mammuth che mi ha consegnato il prezioso tegamino.
e quindi, con un tegamino in mano, mi sono avviata per via fillungo.
piano piano, pari pari.
e il tegamino profumava, di piselli appena cotti, e di cipolla fresca, e dell’orto nuovo nuovo, verde brillante di pioggia.
e la città invece era lei, con i tedeschi scottati dal sole, i vecchi lucchesi con i peli nelle orecchie e lo sguardo indurito, le vecchie dagli stinchi di vetro, i gatti sornioni, i sanpietrini grigi, i negozi di scarpe, le ragazzine che girano abbracciate, e si confidano segreti fluorescenti coprendosi la bocca con le mani dalle unghie mangiate laccate di rosa.
e io ero lì, col tegamino.
e nessuno poteva sapere che mondo chiudesse, sotto al tappo, il mio tegamino.
e anche gli odori si mescolavano, il profumo di cucina di casa e l’aria fresca della pioggia appena caduta, dentro e fuori, intimità di fornelli e pentole insieme al pubblico vento d’estate, l’odore di umido delle cantine e quello invitante della cipolla appassita, l’odore della strada e quello del tavolino apparecchiato di pane e piatti scompagnati.
..mi sembra di essere lì, presente, a gustare un caffè in piedi e vederti passare…
manca la fetta di pane ancora tiempido di Santina e poi ……. via, via brutti pensieri ……. accidenti alla dieta :D
Non conoscevo questa peculiarità dei vecchi lucchesi di avere i peli nelle orecchie. Ma nascono così o è l’aria che ne facilita il processo di crescita? :-D