ieri sera c’era una liuna tonda, ma tonda, ma tonda che più tonda non si poteva.
in più mi era arrivato questo link ganzissimo dove si spiegava come mai la luna ci sembra più grande quando è vicina all’orizzonte rispetto a quando è in cielo, e invece è grande uguale (cosa che, ovviamente vale anche per il sole, cosa che mi fa ancora più specie).
e allora mi è venuto in mente di raccontarvi della luna, della sua faccia tonda, di quando da bambina sognavo di andarci o di vederla e della prima volta che col telescopio l’ho guardata “da vicino” e mi sentivo tanto galileo.
quando avevo otto anni volevo un telescopio.
lo volevo lo volevo e lo volevo.
lo chiesi per la prima comunione e i parenti misero insieme i soldi per i regali e il telescopio arrivò. con un libretto di istruzioni misterioso e con un sacco di informazioni sulla trigonometria che ignoravo.
così la luna diventò l’unico bersaglio possibile, visto che si poteva mirare anche “a occhio”, senza tanti conti e carte del cielo.
la prima volta che la vidi arrivare nel buco dell’oculare mi sembrò di essere nel centro del mondo.
fu una visione rapida: ero davvero troppo piccola e non avevo stretto bene le viti: il telescopio si muoveva da solo e crollava piano piano. la luna giunse nel campo visivo e riuscì nel tempo (e lo spazio) di un minuto.
ma poi andò meglio.
mi feci aiutare dal mioamicomarco, che abitava sotto casa mia. anche lui era piccolo, ma era forte e strinse bene tutto quello che doveva stringere. andammo nell’orto di maria che era bello buio e la luna era lì che ci aspettava.
venne anche il mifratello, che però si lagnava sempre del freddo e che era noioso, e che era palloso e che voleva tornare in casa, per cui non si divertì molto.
ma dicevo della liuna.
tutta buchi. tutta piena di saliscendi, di croste, di vallate. era bellissima. ricordo che le mandai un bacio e per i minuti successivi, rientrata in casa, da un occhio ci vedevo come scurito, perché non sapevo che ci voleva la lente lunare. ma poi mi passò, anche se ovviamente ero già pronta a dichiararmi martire della scEnza.
da allora ho imparato a vedere anche altre cose col telescopio, comete, stelle, pianeti.
ma la liuna nell’orto di maria resta sempre la più bella.
Ieri sera era davvero bellissima, mi sono piantata anch’io fuori al freddo a guardarla :)
Io a 8 anni ho chiesto e ottenuto, sempre per la comunione, un microscopio! ^__^
“che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti, indi ti posi.”
…Grande Giacomo…
A me regalarono il telescopio per natale…andammo sulla terrazza della signora del piano di sopra a ammirare la luna (noi la terrazza non l’avevamo). Piccolo problemino, verso natale dalle mie parti, zona dolomitica, faceva circa -15 C, ergo dopo un paio di minuti il desiderio di rientrare e farsi una tazza di latte bollente (io) o di vin brulé (il papá) ci spense ogni ardore esploratorio/astronomico.
Il coso finí impacchettato aspettando primavera, poi tra traslochi e casini vari non l’ho piú rivisto…
Il microscopio…bé , quelló é un’altra storia, una storia d’amore vera e propria…
Che ricordi mi evoca questo post!! Gigi ed io comprammo un telescopio MEGAGALATTICO per i nostri figli (uno di dieci anni e l’altro di sei). Ricordo le prime “avvistazioni” sul terrazzo di casa, e poi le stelle cadenti in riva al mare, code di comete, pianeti rossi, eclissi solari e lunari…Vorrei tanto poter ritornere a quei tempi !!!
Io non ho dovuto chiederlo a nessuno: mio nonno buonanima ne aveva uno dei primi del ‘900 costruito da suo padre. Anche io avevo all’incirca la stessa età quando osservai la luna per la prima volta col telescopio e non trovai di meglio che chiedere: “Ma dov’è la bandiera americana?”
Peccato che mio nonno abbia venduto anni fa quel telescopio per una cifra davvero misera. Oggi avrebbe potuto essere mio, ma non me la voglio prendere con chi non c’è più.
io avevo una vera e propria adorazione per il microscopio e per il piccolo chimico. Ho comprato le “Tavole di microscopia” della Giunti a 10 anni….papà mi regalò un microscopio bellissimo che poteva persino proiettare l’immagine al muro. Che bei ricordi!!
Uffa, lo voglio anch’io il telescopio…lo so che ad Amburgo è nuvoloso per 360 giorni l’anno, ma lo vorrei lo stesso :-(