venerdì pomeriggio, ufficio, resto da sola perché devo fare ancora alcune cose.
ottobre si fa largo, da un giorno all’altro calano le ore e la temperatura, ma il sole resiste ancora, dietro il vetro tiepido scaldato con costanza dalla mattina. sono con gli occhi sullo schermo, dati, numeri, grafici, problemi, soluzioni, ipotesi, strategie, tutto mescolato dalla stanchezza e dalla voglia di fine settimana, di una cena fra amici, di un bicchiere di vino aperto mentre cuoce il riso.
ad un tratto vengo distratta da un rumore, alzo gli occhi, una cavalletta è arrivata sul foglio davanti a me e mi guarda con quei suoi occhi tondi come un chicco di caffé.
mi ricordo di lei, la conosco, è LA cavalletta. quella che disegnavo alle elementari, con le grosse ganasce robuste, le zampe da salto, le antenne come quelle della televisione bianca dello zio Meo, a parte quella tonda, ovviamente.
la cavalletta del quaderno di scienze, la cavalletta dei fili dell’erba del prato dove ogni tanto mi fermavo a guardarla saltare aprendo le ali da uno stelo all’altro, dalla partenza all’imprevedibile arrivo, un po’ mostro un po’ giocattolo.
la cavalletta dell’estate, del caldo e delle vacanze, dei prati ingialliti di agosto.
la cavalletta.
La cavalletta ha tastato la cornice dello schermo, le puntine infilate sul pannello con gli appunti con le cose da fare, la tastiera scaldata dal sole.
E poi è saltata via.
E io le sono corsa dietro.
io ho avuto una recente esperienza con una grossa cavalletta “portoghese”: mi trovavo in macchina lungo l’autostrada e, lato passeggero, se ne è incollata una di grossa. Non potevo abbassare il vetro perchè rischiavo o di spezzarle le zampette o di trovarmela svolazzante dentro l’abitacolo. E’ rimasta lì per circa una trentina di chilometri, ogni tanto alzava una zampetta si grattava il naso, poi un’altra zampetta…sembravano delle ventose. Ad un certo punto, forse era arrivata a destinazione…, si è staccata: ho visto con lo specchietto una massa scura allontanarsi, spero che abbia preso subito il volo perchè avevo appena superato dei tir…..
… e sei uscita dall’ufficio dalla finestra, correndo incontro al tuo finesettimana di riso e vino? :-)