oggi è il compleanno di nonno charles. e da brava nipotina australopiteca non potevo non fargli una piccola festicciola.
per chi fosse un po’ curioso e fosse nuovo del blogghino vi invito a leggere il mega “post in progress” del 2009, dove tanti di voi portarono il loro bellissimo regalo per la festa, fu un giorno speciale, del quale, a distanza di tre anni, vado ancora molto molto fiera.
l’international darwin day foundation ha come motto “celebrate science, reason and humanity, credo che non ci possa essere motto migliore di questo per nonno charles.
era un uomo di scienza, nel vero senso etimologico della parola, “sistema di cognizioni acquistate collo studio e colla meditazione” dice il dizionario etimologico, usando fra l’altro due preposizioni articolate che a me fanno sempre schiantare dal ridere.
e charles questo faceva. studiava e meditava. studiava i libri, certo, ma soprattutto studiava il mondo, gli animali che vedeva, le piante che raccoglieva, gli ambienti che attraversava.
non si rinchiuse nelle vecchie rassicuranti certezze della sua epoca, si affidò all’osservazione libera del suo intelletto, mise in dubbio le sue certezze e mise in dubbio perfino i suoi dubbi. non smise mai, fino in fondo, di rivedere, sistemare, correggere, limare, la sua folgorante teoria.
una teoria che dimensionava e posizionava l’uomo dove prima non era stato mai, un accidente di natura, il risultato di una selezione che aveva salvaguardato delle mutazioni avvenute per caso e che lo aveva condotto su una strada fra tante altre, ugualmente probabili, lasciate a metà del percorso.
molti, dopo di lui, non hanno reso giustizia alla sua grandezza, dalla chiesa, che ha impiegato 150 anni per capire le sue teorie (gli è andata comunque meglio di giordano bruno e galileo, uno “riabilitato” alla fine del secolo scorso, galileo, e l’altro neanche un biglietto di scuse) ai cosiddetti “darwinisti sociali” che di darwin davvero non avevano capito assolutamente nulla, a coloro che, incapaci di pensare a un mondo governato da caso e necessità, hanno pensato bene di sostituire “il motore immobile” con un evoluzionismo elementare e irrazionale, parlando di progresso, di scala dell’essere, di esseri superiori e inferiori, di razze e compagnia cantando.
tutta questa paccottiglia niente toglie alla grandezza di nonno charles. il paziente raccoglitore di dati, appunti, note, fatti, osservazioni, ha elaborato una teoria che non solo sta reggendo la prova degli anni, ma che ha la capacità di mettere in discussione le comode certezze, per affidarci a un mondo dove la nostra responsabilità di esseri umani non ci viene conferita da qualche creatore immaginario, ma dalla consapevolezza che la nostra contingenza non toglie nulla all’incredibile meraviglia dell’esistenza.
Proprio ieri sera su un canale via satellite trasmettevano un episodio di Star Trek Voyager intitolato “distant origins” dove un antropologo alieno, chiaramente un sauro, studiando le ossa di un membro umano della Voyager rinvenute su un asteroide, scopre che le origini della sua specie si collocavano appunto sulla terra milioni di anni prima della comparsa dell’uomo; questo gli costava una condanna da parte del governo del suo pianeta per eresia verso la “dottrina” che li voleva nati li. Lo scienziato poi era costretto a abiurare la sua scoperta per salvare lui ed i suoi nuovi amici umani da una detenzione a vita su un pianeta-prigione…
Che dire, mi ha ricordato qualcuno…
—Alex
ciao Alex! mi ricordo la puntata, e effettivamente anch’io ho pensato alla nostra blogghinista, a darwin e alle abiure “gentilmente indotte” a galileo…
Mi sorprendi! :-)
—Alex
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Capitolo I
Sant’Iago — Isole del Capo Verde.
Respinto indietro due volle, da un forle vento di sud-ovest, il brigantino da guerra Beagle della regia marina inglese, comandato dal capitano Fitz-Roy, salpò finalmente da Devonpoit il 27 dicembre 1831. La spedizione aveva per iscopo di fare una ispezione compiuta della Patagonia e della Terra del Fuoco, ispezione cominciata dal capitano King dal 1826 al 1830 — esaminare le spiaggie del Chili, del Perù e quelle di alcune isole del Pacifico — e fare una serie di misure cronometriche intorno al mondo. Giungemmo il 6 gennaio a Teneriffa, ma non ci fu permesso sbarcare, perchè si temeva a terra che noi portassimo loro il cholera. L’indomani mattina vedemmo spuntare il sole dietro lo scosceso profilo della grande isola delle Canarie, ed illuminare repentinamente il Picco di Teneriffa mentre le parti più basse erano velate da leggere nubi. Questo fu il primo di una lunga serie di giorni deliziosissimi che non ho mai più dimenticato. 11 16 gennaio 1832, gettammo l’ancora a Porto Praya, a Sant’Iago, la principale isola dell’arcipelago del Capo Verde.
Questo è l’incipit de ” Il viaggio di un Naturalista attorno al Mondo ” o meglio
Viaggio DI CARLO DARWIN
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA COL CONSENSO DELL’AUTORE
de! Professore
MICHELE LESSONA
Direttore del Museo Zoologico di Torino.
OPERA ADORNA DI MOLTE INCISIONI INTERCALATE NEL TESTO
TORINO UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE
(Già bitta Pomba e C.) MILANO – ROMA – NAPOLI 1872
…e poi si dice di Salgari eheheh
auguroni a nonno Charles…e grazie lal nostra ospite anche i mei alunni apprezzano e hanno capito l’evoluzione!
smacche!!!
No dicho…
Ma ti rendi conto che stai dando ragione a uno che va contro la bibbia??
ma ci rendiamo chonto??
CONTRO LA BIBBIA!
mica contro cronaca vera (per altro rivista rispettabilissima!)
stò leggendo un libro pieno di battaglie assassini linciaggi incesti sesso magia e torture.
Che è l’ultimo fantasy americano scritto da un adolescente ?
No, la Bibbia