quando la ragazza del piano di sotto inizia a suonare la micia si mette sul pavimento, nel punto dove la musica arriva meglio.
si appoggia con la pancia sul legno e rilassa le zampe.
socchiude gli occhi, si gode il pianoforte che arriva sottile attraverso le fessure centenarie del solaio.
quando la ragazza si sbaglia la gatta sembra disturbata, come delusa, o arrabbiata che si maltratti chopin.
ieri la gatta ha iniziato a miagolare fortissimo, si è lanciata verso la porta, ha provato a graffiarla, ha saltato verso la serratura come per provare ad aprirla.
per capire cosa volesse combinare mi sono rassegnata e ho aperto.
la gatta è corsa al piano di sopra.
un nuovo inquilino suona il pianoforte.
stava suonando yann tiersen, la valse d’amelie.
la gatta è scappata di casa, per andarsi a mettere davanti alla sua porta.
sono stata un po’ gelosa, io non so suonare il pianoforte.
le metterò qualche cd di musica, ho pensato.
a volte giro per casa e fischietto quel che più mi passa per la mente.
la gatta mi viene dietro e miagola come una pazza.
protesta vivacemente per lo scempio che faccio della melodia.
dovrò sentire il professor gattonis se esiste un corso di pianoforte per micie melomani…
Credo sia comune a molti gatti.
La mia adorava (manco a dirlo) jazz e blues.
A dire il vero però non disdegnava manco l’opera.
—Alex
http://www.micimiao.it/musica.htm
Io avevo un cane con spiccate preferenza per jazz e classica, e un’allergia al rock, anche a quello degli anni 70..
Il mio cane ululava come un pazzo quando suonavo qualche strumento musicale, i miei gatti amano la musica invece, ma soprattutto adorano guardare la televisione ( e lo schermo del pc ) che osservano rapiti ed estasiati. Figli dei tempi moderni anche loro… =(^..^)=
Accidenti! Se ti avessi letto un paio d’ore fa, la tua micia si sarebbe guadagnata un posto d’onore nel mio ultimo post :)
Il mio gatto odiava il suono del mio flauto, o forse pensava gli facesse concorrenza, ogni volta che tentavo di suonare lo guardava malissimo e cominciava a miagolare cigolando come una porta non oliata.
Era il mio flauto delle medie, mi piaceva suonarlo, e avrei voluto continuare anche finite le medie e cominciato la mia vita nel magico mondo della ragioneria, ma il gatto mi fece smettere.
PS:Il gatto fu il mio “regalo” di fine medie, visto che mia madre decise di colpo di volere un gatto, e me lo regaló.
Ohi, ahi, dolor! Tu quoque, Lucì, fili mi!
Mi permetto sommessamente (e lo so che in millemila mi daranno addosso, che rompo le cosidette e come, e su e giù), ma sento dolore alle orecchie:
VERBI CHE USANO ESSERE QUANDO HANNO UN VALORE INTRANSITIVO E AVERE QUANDO HANNO VALORE TRANSITIVO
Sono un gruppo piuttosto numeroso.
Spesso possiamo riconoscere l’ausiliare essere o avere a seconda del soggetto: se il soggetto è una persona o comunque un essere animato più facilmente c’è la possibilità di un uso transitivo del verbo (e quindi ausiliare avere). Se il soggetto è un qualcosa di inanimato è più probabile l’uso intransitivo (e quindi ausiliare essere).
In altri casi è da notare che con il cambio di genere transitivo o intransitivo ci può essere anche un vero cambio di significato del verbo:
correre / Sono corso a casa; Ho corso un bel rischio
Quindi non “la gatta ha corso al piano di sopra” bensì “la gatta è corsa al piano di sopra”.
E scusa ancora per il disturbo. Baci.
correggo subito! :) (in effetti suonava bruttino…)