una faccia

questa donna è vecchia.

è anche jane goodall, una delle mie eroine. insieme a dian fossey e a birute galdikas.

tre donne, tre passioni, tre animali quasi fratelli tra loro, gli scimpanzé, i gorilla, gli orango.

diane fossey è stata uccisa per aver difeso le sorti dei gorilla, alle altre due è andata meglio, si sono prese il lusso di invecchiare, nella foresta. Africana la prima, indonesiana la seconda.

non è di gorilla, di orango o di scimpanzé che però volevo parlare.

ma di questa foto, che ho rubato dal sito del national geografic, che raffigura la dottoressa goodall così come è, con un velo di rossetto sulle labbra sottili, coi capelli bianchi raccolti nella pettinatura che da sempre le vediamo: una coda di cavallo bionda, che adesso è incanutita.

vorrei parlare di questa foto perchè è la foto non solo di una bella persona, ma anche di una donna intelligente, colta, coraggiosa, forte, e anche bella.

perchè è anni luce lontana dalle foto di plastica delle nostre veline, delle nostre ministre della repubblica, cosa che a volte coincide, dai nostri calendari di tette e culi,  dal presentatore che introduce la valletta dicendo: “pensate! oltre che bella è anche intelligente! eh, signori e signore!”

ho visto qualche tempo fa le foto di noemi letizia. i suoi diciannove anni sono diventati una maschera di carnevale.

jane è nata nel 1934. ed è infinitamente più bella.

perché è la raffigurazione di una vecchiaia vera, normale, di una persona normale, con delle labbra normali, delle rughe normali, degli occhi bellissimi e verdi.

perchè diane, da dietro quella riga di rossetto rosato, un sorriso accennato, da dietro quella pelle chiara di inglese che non si arrende neanche al sole africano, che pare aver appena posato una tazza di té, che ha passasto 40 anni (e gliene auguro altrettanti) dietro a scimpanzé di ogni tipo, osservandoli, raccontandoceli, aiutandoci a capirli, è una donna, vera, bellissima, e io vorrei diventare vecchia così.