(ogni rifermento a fatti e persone realmente esistite è puramente casuale)
firenze, autobus diciassette del pomeriggio. meno affollato del solito.
mi siedo di fronte a una bambina con le finestre al posto dei denti, ha gli occhi enormi, neri, la pelle scura, i lunghi capelli neri raccolti con una passatina di hello kitty che le invidio un po’. gioca col cellulare della mamma.
la mamma, seduta di fronte a lei le parla in un italiano dal forte accento straniero.
“ridammi mio telefono!”
“mamma, una buona volta, perchè non ne compri uno nuovo invece di questo catorcio?”
la mamma ride, “e aLora tu non usare mio telefono!”
la bimba sorride, restituisce il giocattolo, la mamma la guarda e chiede “cosa fatto a scuola? come è andato primo giorno?”
“è stato bellissimo! mi piace la scuola! ci pensi mamma? l’anno scorso ero alla scuola materna e quest’anno sono alle elementari!”
dopo pochi minuti la bimba sillaba una scritta sul sedile davanti.
“A… N… D…
che vuol dire “and” mamma?”
“è inglese, vuol dire E, ma ricordi cosa ti dico sempre? non devi leggere scritte su autobus!”
“perchè ci sono le parolacce, mamma?”
“eh, sì, spesso ce ne sono”
“ma io ho imparato a leggere, e mi piace leggere, e allora come si fa?”
“vorrà dire che imparerai parolacce…”
prima di scendere sorrido alla bimba, le chiedo se davvero era il suo primo giorno di scuola.
“sì”, mi risponde spalancando la finestra.
“sai che in germania, per il primo giorno di scuola ai bambini si regalano degli enormi contenitori pieni di dolci, giocattoli e cose per la scuola?”
e lei mi risponde dondolando le ginocchia:
“eh… ma qui mi sa di no!”
la mamma ride, io anche e scendo.
W la GermaGna!
Lunedì si riparte pure noi con la materna speriamo che cugimà la prenda bene come questa bimba!
Anche se non sono in Germania ho già pronto in casa qualcosa per gratificare il primo giorno di scuola, non saranno dolciumi (per fortuna poco apprezzati dal cugimà) ma il posto tavola (forchetta e coltello di BEN TEN) un’uovo che si scioglie e ci esce fuori un gormita, e due mostri fantasy stile dinosauri.
SARA’ TROPPO? Mi sa che qualcosa delle tre me lo conservo per altre occasioni, tanto qualcosa da gratificare si trova sempre.
….però…anche tu Lucia ! …prima il cellulare “catorcio” di sua mamma…poi le parli del “pacco dono” tedesco e non italiano, cosa penserà la ragazzina……. Secondo me si ricorderà di questo incontro…finchè vive.
il cellulare della su’mamma era tutt’altro che catorcio! :D
…il discorso delle parolacce sugli autobus…non riesco a capirlo;…oltre al cellulare che è un catorcio solo per la piccola …..a questo punto c’è qualcosa che non mi “quadra” non so se dipende dalla su’mamma, dalla studentessa o ….da me…..mah !
Crash, mi sa che non sono le parole delle pubblicitá sulle fiancate degli autobus, ma quelle che scarabocchiano i ragazzini, studenti o turisti che siano, sugli schienali dei sedili, c’éda farsi una educazione su parolacce e termini sessuali vari, per non parlare dei disegnini “anatomici”.
vorrai dire anaLtomici…
Posso usare il tuo blog per una comunicazione di servizio?
assessore ????
PRRRRRRRRRRRRRRRRTTTTTTTTTT !!!!!!!!!!
Fatto! Adesso mi sono sfogato un pochetto.
Grazie Luci.
—Alex
prego prego. si accomodi!
:D
stefafra: grazie per le spiegazioni che non avrei mai fatto in tempo a fare io!
:) bellina!!