rgatto

è arrivata da sola, sopravvivendo al bosco, a qualche giorno di sicura fame e forse alla domanda: “che diavolo ci faccio qui’?”

ma poi da lontano deve aver visto il cane giallo, drago e minu e deve aver pensato: “ok, mi pare un posto giusto per una gatta”.

e così è arrivata.

nuova, grigia, maaaaaaaaaaaagra e ossuta, con le orecchie d’asino, piccina, secca secca.

a farneta.

il mammuth l’ha raccattata, che doveva fare?

le ha dato un po’ da mangiare, acqua, le ha fatto due coccole.

e lei si è fermata, esausta, per niente impaurita, ogni tanto guardava tutti da dentro il cespuglio della salvia di maria.

abbiamo deciso che viene a casa con noi, a farneta di beschie ce ne sono già tante e da tempo ci si chiedeva “sarebbe bello avere un gatto, no?”

si chiamerà priska, se resta femmina. sennò, se ci siamo sbagliati e invece è un maschio, napoleone.

ma credo che sia femmina.

è bella, è secca, è buonissima, è dolce, si mette in braccio e accende il trattore delle coccole, ama giocare, è una gattina allegra e coraggiosa, e forte e buona.

è così  magra che vista dall’alto pare una linea con le orecchie. le si possono contare le vertebre della schiena fino alla coda, è sottile come una lisca di pesce e salta come un ranocchio. fa schiantare dal ridere quando ti guarda.

mi sta proprio simpatica.

spero che si troverà bene a casa.