la mia passione politica sta attraversando, da qualche anno, seri problemi. ne ebbi i primi sentori intorno al referendum sulla procreazione assistita, quando da un lato trovavo quasi “ovvio” e “naturale” trovare fra i miei oppositori dei cattolici bacchettoni convinti che la natura così com’era fatta era un dono di dio e come tale immodificabile, da accettare interamente, nel bene e nel male, senza pretese scEntiste di sostituirsi a “nostrosignore” nei laboratori di ricerca, come se il mondo naturale fosse il migliore dei mondi possibile, dove ogni cosa era al posto giusto e per un nobile motivo: cantare le lodi di dio.
dall’altro lato mi trovai, con mio grande stupore, a dover convincere della necessità di andare a votare, non i preti, le suore o i bimbi dell’azione cattolica, ma i “vecchi compagni”, quelli che non si fidavano degli scienziati, quelli che comunque diffidavano dei “dottori” quelli che erano cresciuti in un mondo dove la bomba atomica, dove frankenstein, dove “dove andremo a finire con il progresso” aveva fatto i suoi danni e aveva reso la gente scettica sul fatto che i progressi servissero seriamente per tutti o se invece, i poveri, i diseredati, i contadini, non lo subissero e basta, come sempre, come d’altronde era quasi normale aspettarsi, dai tempi del telaio meccanico in poi.
nella storia della sinistra il progresso ha rappresentato spesso una minaccia. se una macchina può fare il tuo lavoro verrai licenziato, se prima per coltivare un campo c’era bisogno di dieci persone ora ce ne vogliono tre, eccetera.
la paura era dettata dalle sacrosante ragioni della diffidenza verso il padrone, che tornava da un viaggio con un nuovo macchinario e licenziava due operai il giorno dopo.
ma non c’erano solo “i vecchi compagni” da convincere. quelli che non riuscii a convincere allora e che non mi pare di star convincendo neanche adesso sono i “nuovi compagni”. i giovani che, pur avendo studiato, vengono molto spesso catturati dallo charme comunicativo di beppe grillo o mario capanna, che magari all’università hanno studiato lettere o filosofia ma se ne escono con “la biodiversità è in pericolo” senza sapere esattamente cosa sia, oppure “se liberiamo dei geni in natura poi non ne abbiamo più il controllo” come se i geni fossero piccioni o lepri australiane.
ecco, loro non li convinsi allora e non li convinco adesso, prova ne è il fatto che su repubblica, da mesi, ormai, impera il “carlopetrinipensiero”, che, prezioso per la conservazione di presidi slow food, è invece rappresentante di quanto di più oscurantista e, tanto per usare una parola cara alla “vecchia sinistra”, reazionario esista.
la guerra che porta avanti contro gli organismi geneticamente modificati, e in particolar modo contro il mais Bt è sciocca, anacronistica, reazionaria e fondata su basi scientifiche inesistenti.
a poco serve ribattere colpo su colpo, perchè la strategia “demonizza l’avversario” ormai da anni regna sovrana, non diversa dalla tecnica berlusconiana del gridare al complotto, dell’allarmismo portato all’esasperazione, dell’individuazione dei “nemici del popolo”.
il Bt mais è molto più “amico dell’ambiente” del mais tradizionale, l’ho scritto qui già molte volte e altri, molto più titolati di me lo hanno provato a scrivere senza evidentemente riuscire ad avere la stessa attenzione mediatica del fondatore di solw food (che, ripeto, svolge attività più che meritorie) non utilizza gli antiparassitari dell’agricoltura tradizionale, non contiene lo stesso livello di fumosine dannosissime per la salute (specialmente per le donne in gravidanza) e produce una tossina “naturale” (uso questo aggettivo a bella posta, come se esistesse una differenza fra una tossina naturale e una sintetica) che è dannosa per l’insetto che lo parassitizza ma assolutamente innocua per l’uomo.
non c’è solo petrini su questo fronte. devo ammetterlo, c’è coop (accidenti, è l’unico supermercato dove ami fare la spesa), ci sono molti presidenti di regione (anche e soprattutto di sinistra) e perfino sinistra ecologia e libertà sembra cieca e sorda su questo argomento, quando non apertamente contraria.
siamo al paradosso per cui i progressisti sono diventati reazionari.
io non ci sto.
libera scienza in libero stato. per dio!
da “uffici e pesciolini” a “progressisti e reazionari” …sta prendendo una brutta piega la giornata?
ti ho seguito fina alla procreazione assistita poi mi sono perso …calo di zuccheri o ignoranza pura??? :-(
una riflessione sulla procreazione assistita:
perche’ non si e’ lavorato parallelamente per snellire le pratiche di adozione in Italia?
Analogamente si pensa a fare il ponte sullo stretto (bellissima sfida) e poi l’Italia crolla su se stessa!
Lucia, abbiamo già discusso di questo argomento in un altro post, e ho cercato di capire le tue argomentazioni (che mi sembrano scientificamente molto valide a differenza di altre), e forse un po’ ci sono riuscita. C’è però ancora un aspetto relativo agli OGM che mi perplime molto: il discorso dei brevetti. Però ammetto che anche in questo caso ci capisco poco e sono poco (male) informata. Tu mi sai spiegare “alla Lucia” come funzionano i brevetti degli organismi OGM? Che impatto possono avere questi brevetti sugli agricoltori, sia quelli dei paesi avanzati che di quelli arretrati?
ciao Gajetta! io ho trovato illuminante (e molto ben scritto) un commento che trovi a questo link:
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/02/12/dieci-risposte-a-carlo-petrini-sugli-ogm/
cerca il commento numero del 02 Agosto delle ore 00:28 di “Alberto Guidorzi”. poi se trovo un momento ci provo anche io a dire la mia, ma ora il tempo è tiranno.
:)
(e spero di dire la mia anche sul commento di Umb)
ohimmenaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Questo è il classico esempio che spiega il fallimento delle ideologie tradizionali. Come sai io sono tendenzialmente di sinistra ed ho sempre votato per quella “parte”. Il problema è che come te non mi ritrovo in queste posizioni idiote tipo quelle della COOP e dei vari Petrini.
Il problema forse è proprio quello che hai detto tu,
Concludo che katawebbo mi ha segato parte del commento: la sinistra è forse allergica alla scienza e troppo intrippata con la filiosofia.
La scienza e la tecnologia tendenzialmente ruba il lavoro ad operai e contadini.
Io però non mi riconosco affatto e più di una volta come te ho cercato di convincere non gente di destra ma persone del PRC E S&L… Nulla da fare.
Grazie cara, lo studierò per bene e magari riposterò dopo aver fatto i compitini :-)
E comunque volevo aggiungere che concordo in pieno sulla pessima opinione di Petrini: da torinese che vede da vicino tutto il baraccone “Slow-food” e soprattutto “eataly”, posso solo aggiungere alle tue considerazioni che il tutto è solo una grande – ed enormemente lucrosa – operazione commerciale e di marketing!
Aggiungo che io non credo che tutto quello fatto da organizzazioni come Slowfood o Greenpeace sia da buttare, credo solo che nella loro foga si lascino un po’ tempo prendere la mano, resta da scoprire se lo facciano per dolo o per semplice faciloneria populista.
— Alex
Ma quando “di lá” c’é uno che ti posta un commento contenente la frase
“non e’ assolutamente provato che tale mais non faccia beno o male alla saluta, ammazza/fa sparire un insetto tale BT, ma danni a lungo termine sul corpo umano, cambi genetici sul ns DNA o su quello dei ns figli… ??? nessuno lo sa”
ti viene voglia di buttare tutto e andare al mare, o no?
Sará che sono un po’ scoglionata, seppur lievemente meno di ieri, ma non ho argomenti contro uno cosí, non ce la faccio.
Non sono una sfegatata sostenitrice dgli OGM, ma le crociate anti- mi infastidiscono molto, specialmente quando non sembrano avere nessuna base scientifica. Una volta ho criticato un foglietto apocalittico contro gli OGM, c’era scritto in sostanza che i geni volano da un organismo ad un altro anche completamente diverso. Non l’avessi mai fatto, le critiche piu’feroci venivano proprio da un biologo, e non erano fondate su basi ecologiche, tipo la salvaguardia della biodiversita’. Bah.
A proposito di fecondazione assistita ho avuto discussioni con diverse persone, e non c’é stato nulla da fare. Il commento era: ma io sono per le cose naturali, meglio l’adozione. E io giu’a tentare di dire che il referendum non era pro- fecondazione, ma solo contro una legge assolutamente illogica e rozza, oltre che assai poco scientifica. Lottare contro l’oscurantismo e’ dura.
La Cuestione si dirime abbastanza facilmente…ci sono gli OGM nella bibbia? No.
Quindi gli OGM sono sbagliati.
L’energia atomica è sicuramente progresso : però, ha prodotto anche Hiroshima, Nagasaki, Czernobyl.
Del petrolio, manco a dirlo : ma, al di là del problema degli stati che lo producono, arabi in prima linea, ci ha dato la tragedia del golfo del Messico.
La pecora Dolly…
Ho avuto modo,recentemente,, di assaporare di nuovo ed a prezzi irrisori, i prodotti del’ agricoltura Campana che restavano tal quali nel frigo anche per un mese ( ne avevo perduto anche il ricordo).
Ma subito è intervenuto qualcuno, che ha ripristinato lo status quo ante naturalmente a prezzi esorbitanti, con merce che arriva dalle lontane americhe, e quando tutto va bene, dalla Spagna e dalla Tunisia.
Sono quasi trent’ anni che una società a me molto nota spese un patrimonio per smaltire correttamente i suoi rifiuti tossici : ma l’ azienda del nord che se li riceveva, li “eliminava” , d’ accordo con organizzazioni meridionali, affossandole nelle terre della Campania….
Quest’ anno offrono al consumo cocomeri immensi – pesano, circa, dieci chili ciascuno – : farinosi ed assolutamente insapori…. È probabile che chi li produce non sappia bene (?) utilizzare le nuove tecniche degli O:G:M:
Potrei continuare a raccontare anomalie …
Tutto esatto ciò che afferma Lucia , che non tiene però conto di un piccolo particolare : l’ uomo, con la sua natura, chiamato a servirsi, nel bene e nel male, delle conquiste del progresso.
eccomi! purtroppo anche stasera il tempo scarseggia, prendo due secondi per rispondere a Umb che la questione delle “adozioni” non ha nulla a che vedere con la legge sulla procreazione assistita, per una serie di motivi che provo a elencare:
1) una coppia può decidere se adottare un figlio o meno INDIPENDENTEMENTE dal fatto legato a problemi di sterilità o malattie geneticamente trasmissibili e a tutti coloro che dicono “ah, ma perchè quelli che non possono avere figli non li adottano” viene proprio da dire ” e perchè non dovrebbero farlo anche chi i figli li può avere?”
diventare genitori e come diventarlo è un fatto che appartiene alla coppia e solo a lei. fertile o sterile che sia.
2) la legge sulla fecondazione assistita non parla solo di come fare figli e con chi farli, parla anche di “diritti dell’embrione” di “ricerca sulle staminali”. forse, per fortuna, dovrei dire “parlava” perchè grazie al cielo la quasi totalità dei suoi vaneggiamenti è stata riconosciuta nel tempo inapplicabile.
3) tornando alle adozioni, forse, l’accorciamento delle pratiche spettava proprio a chi ha varato questa ignobile legge, l’ulttima che se ne è occupata è stata invece livia turco.
per gaja e la storia dei brevetti: prometto che mi documento un po’ prima di rispondere approfonditamente. così sulle prime posso dire che non capisco come mai si accettino i brevetti sui farmaci e ci fa specie accettare quelli sulle piante ingegnerizzate… non è che un brevetto blocca l’utilizzo, solo salvaguarda un pochino chi ha speso anni di studio e di fatica per scoprire una cosa.
ma prometto che studierò di pù l’argomento! :)
vi lascio a chiacchiera (con un abbraccio molto solidale a strefafra e una bella strizzata a valentina) e un bacio a tutti gli altri!
ho figli naturali e adottivi, non abbiamo dovuto riempire un vuoto affettivo e mi colpisce sempre la frase “chi non può procreare dovrebbe adottare”. questa scelta non è un ripiego ed è disumano pontificare sulle decisioni (sempre sofferte) altrui…
Lucia, finalmente ho letto l’articolo di Bressanini, ed è molto interessante. Però rispetto al discorso dei brevetti dice poco. Tu giustamente prendi ad esempio i brevetti in campo farmaceutico, necessari per sostenere economicamente la ricerca che ci sta dietro. E io concordo con te, tenendo a margine situazioni di evidente sfruttamento lucrativo.
Epperò in campo agricolo, è davvero necessario brevettare? C’è davvero così tanta ricerca (necessaria) da sostenere? Forse la risposta è si, ma io non sono scEnziata e, di pancia, penso che tutto ciò che riguarda l’acqua e il cibo sia sacro per l’uomo. E che qualsiasi porticina, per quanto piccola, che viene aperta verso la possibilità di farli tornare beni in mani a pochi, sia pericolosa, e paurosa. I brevetti portano progresso, ma anche soldoni, e quando qualcosa porta soldoni, prima o poi questo diventa l’aspetto principale. A te non fa paura?
ciao Gaja! premesso che non ho ancora studiato a dovere, ti volevo dire che non era tanto l’articolo di bressanini che mi premeva farti leggere sull’argomento “brevetti e affini” quanto il commento del 02 Agosto delle ore 00:28 di “Alberto Guidorzi” a quel post. secondo me spiega un po’ di cose.
e poi sì, anche in campo agricolo ci sono dietro ricerche mostruose, spesso lunghe, fatte da gente che si fa un gran culo.
se invece hai voglia di rincorrere una lettrice anche di questo blog, stefafra, lei racconta molto bene, sempre da bressanini, la storia del Bt mais, in un commento all’ultimo post. :)
poi, spero, prometto e iuro, studio davvero!
Cacchio Luci ma fai la prof di secondo lavoro? Mi hai subito beccata: i commenti non li ho letti. Rimedio subito!!
:-) :-)
C’è davvero così tanta ricerca (necessaria) da sostenere?
@ Gaja, la risposta in breve é sí.
I programmi di miglioramento genetico, tradizionali o meno, prendono anni di ricerche, anche perché spesso bisogna aspettare che le piante crescano, facciano quello che devono fare, selezionare le sementi, etc etc etc. Tutte cose che prendono tempo e spazio, e tanto denaro.
Per non parlare degli adempimenti burocratici, le scartoffie, i regolamenti europei e no.
La ricerca pubblica é buona e bella, ma costa cara anche lei, e spesso ha bisogno di sponsor privati per sopravvivere perché altrimenti é alla mercé dei politici, che spesso sono ignoranti come delle talpe in campo scientifico, quando non sono proprio “anti-scienza” perché, poverini, non la capiscono e non la vogliono capire, gli fa impressione…
Quelli per intenderci che sanno tutti di Cicerone ma si vantano di non capire una equazione di primo grado.
Un esempio pratico sui fungicidi, campo che mi é piú noto: a un congresso un esperto raccontava che per ogni nuovo fungicida che arriva sul mercato ci vogliono piú o meno 10 anni di ricerca e messa a punto, a quel punto hai piú o meno una decina di anni per usarlo prima che si sviluppino resistenze che lo rendono inutile. I fungicidi moderni sono talmente selettivi che si scavano la tomba da soli, basta un adattamento minimo del fungo vittima designata che non funzionano piú, il vantaggio peó é che sono poco dannosi per il resto dell’ambiente, inclusi noi.
Qundi in quei 10 anni ti devi rifare di tutti gli investimenti che hai riversato nei 10 anni precedenti per trovarlo…
Scusa se la risposta é un po’ caotica, sono un po’ di corsa e abbastanza incasinata al momento.
Stefafra, grazie della risposta. nel frattempo ho cercato di leggere anche i commenti al post di Bressanini e anche altri post. Così, giusto perchè non so tutto proprio tutto di Cicerone e ovviamente non capisco ‘na mazza di equazioni, però non voglio essere anti-scEnza. Insomma, sto cercando di approcciare la questione di testa e non di pancia (che poi nei commenti a quel post qualcuno parlava proprio di questo).
Nel frattempo ringrazio voi che vi fate una testa quadra per cercare di far ragionare la gente con la propria testa.. vi assicuro che con qualcuno, pian pianino, funziona!
per gaja: sul blog del bressa c’è un commento del 9 agosto 2010 alle 19:12 che spiega ammodino la faccenda dei brevetti.
adoro quando qualcuno fa una cosa che dovevo fare io e mi toglie la fatica.
fra l’altro… piccolo inciso: i campi sono appena stati distrutti da degli imbecilli neoluddisti. nessuno dice nulla, anzi, c’è chi ne gioisce.
ora prendo e vado a spaccare i vetri delle auto in divieto di sosta sotto casa mia e poi aspetto che mi si dica brava…
grunf.
Non ho capito perché devi scIendere…O non ce l’hai una bella fionda??
Luci, scusa, son rimbecillia, ma è un commento a quale post? Perchè non lo trovo.
Grunf.
ah, sì, scusa, è un commento all’ultimo post.
il post si chiama “legalità OGM for dummies” e il commento è del 9 agosto alle 19:12. ciau!
Lucia, adesso ti puoi pure incavolare sul serio e abbonare alla settimana enigmistica, ancora niente notizie in prima pagina di Repubblica sui vandali del campo, ma un bell’articoletto a tono allarmistico sugli OGM in fuga:
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/08/10/news/canola_ogm-6185318/?ref=HREC2-3
Mistero sul perché la chiamino “canola”, che in italiano sarebbe “colza”.
Perché hanno scopiazzato da qualche testo allarmistico di un qualche sito internet senza nemmeno conoscere cosa leggevano…
—Alex
condivido in pieno alex.
Mi pare che la diatriba OGM sì – OGM no sia alquanto semplicistica si tratta di non demonizzarli, ma neppure di elevarli al rango di salvatori della patria agricola. Ad esempio in questi anni mi è più volte capitato di vedere campi coltivati a mais con gli stocchi (gli steli delle piante) lasciati eretti in campo fino alla primavera, cosa che mi sembra un tempo fosse vietata perché favorisce la sopravvivenza della larva della piralide. Forse questa pratica è stata abbandonata per la troppa fiducia riposta negli antiparassitari. Un altro problema ha sempre riguardato l’agricoltura italiana, la mancanza di associazionismo onde risolvere i problemi, ogni agricoltore in Italia ritiene di essere il più furbo e puntualmente dopo un rialzo dei prezzi di una specie, o di una varietà, tantissimi iniziano a coltivarla cosicché a maturità del ciclo successivo c’è sovrabbondanza e crollo delle quotazioni, inoltre anche se la proprietà fondiaria è abbastanza frammentata capita di vedere un succedersi di intere colline coperte alternativamente di mais o di colza o di girasoli per i motivi sovraesposti, con il risultato di un proliferare di organismi patogeni in quanto praticamente tutta la progenie trova l’ospite adatto.
L’adozione di OGM senza un sostanziale rinnovamento culturale degli operatori secondo me non sarebbe altro che una sostanziale rincorsa tra la capacità di rinnovare il patrimonio genetico delle piante da parte dell’uomo e la capacità di adattamento degli organismi patogeni, spostando occupazione dall’agricoltura alla ricerca, per carità ben venga, se in questa “lotta” migliorano le condizioni di lavoro degli uni e degli altri.
Intanto, senza demonizzare gli OGM che riescano a diminuire il fabbisogno di antiparassitari o antimicotici o che siano resistenti alle virosi, anche tenedo conto delle “buone pratiche agricole”, riuscire a riabituare i consumatori a “mangiare pomodori in estate e cavoli in inverno” per es., cercando anche di accorciare le distanze e i tempi che devono superare le derrate, in modo da poter mangiare prodotti raccolti solo da pochi giorni, eviterebbe di dover cercare di produrre il pomodoro o la pesca che durino tre mesi in frigorifero, concentrando intelligenze e risorse su altri più fondamentali problemi, il diritto all’istruzione o alla salute, per citarne solo due.
In merito agli OGM forse a qualcuno può interessare questo (www.nature.com/news/2010/100806/full/news.2010.393.html) studio pubblicato su Naturenews in merito a una nuova varietà di colza che ha, insieme, geni di resistenza agli erbicidi inseriti in un OGM prodotto dalla Monsanto e in uno prodotto dalla Bayer.
Cito questo esempio per evitare semplicistiche classificazioni OGM santi v/s OGM demoni, la “canola” citata nell’articolo è per noi la comune colza che copre di giallo le colline in aprile/maggio.
Tra gli OGM non ci sono solo ceppi resistenti a parassiti ma anche resistenti agli erbicidi per consentire di usarne molti senza danneggiare le piante coltivate, il che porta a risultati diversi da quelli citati da Lucia (diminuzione delle sostanze chimiche diffuse nell’ambiente) addirittura opposti.
il link non funziona! è il numero del 6 August riprovo:
http://www.nature.com/news/2010/100806/full/news.2010.393.html
hai perfettamente ragione, per questo sono anni (leggere la sezione scEnza senza i) per credere, che mi perdo a scrivere che il problema non è “OGM sì OGM no” ma “OGM cosa e perchè”.
:)